Il settore edilizio rimane vittima di una profonda crisi

Dall’inizio della crisi
600.000 italiani sono andati all’estero, più del 50% sono meridionali, non  contando quelli che si sono trasferiti al nord  loro per cercare fortuna .

Un’altra notizia che ci fa
preoccupare ancora di più e che al sud un cittadino su due è a rischio povertà,
considerando che la regione più colpita è la Sicilia con la perdita di 150.000
posti di lavoro.

Questo è un dato che ci deve
fare riflettere. Questa crisi ha colpito tutti i settori produttivi, ma in modo
particolare il settore delle costruzioni che a tutt’oggi stenta a ripartire.

Grosse aziende del settore
laterizi, lapidei, legno e cemento presenti nel nostro territorio che avevano
nel proprio organico 100 lavoratori oggi, dopo le necessarie ristrutturazioni,
contano dai 10 ai 20 lavoratori.

Penso che sia necessaria una
vera e propria conferenza programmatica per costruire un’efficace correlazione
tra il settore dell’edilizia e altri comparti produttivi (basti l’esempio della
riconversione ecologica e il risparmio energetico).

Per quanto riguarda le opere
in corso nel nostro territorio possiamo evidenziare subito che sono iniziati i
lavori del collegamento aeroporto di Comiso – strada statale 514.

Questo ci fa sperare anche
perché finalmente dopo tanti anni, a fine 2017 inizio 2018, potrebbero essere
aperti i cantieri della Catania – Ragusa.

Già è stato elaborato il
progetto definitivo, ora al vaglio della conferenza di servizio, che dovrebbe
portare al progetto esecutivo, dopo l’estate.

Insieme al Prefetto di Ragusa,
al Presidente del Cas e all’impresa appaltatrice, attraverso riunioni
permanenti, si sta lavorando affinché i lavori della Rosolini – Modica possono
essere completati nei tempi previsti, ma delle notizie che arrivano pare ci
siano difficoltà a incassare SAL scaduti per circa 15.000.000 di euro da parte del
Cas alla ditta appaltatrice: Ciò potrebbe significare il blocco del cantiere
per il mancato pagamento delle ditte sub appaltatrici e i fornitori di
calcestruzzo e di ferro.

La costruenda Rosolini –
Modica, la Catania – Ragusa e il collegamento con l’aeroporto Comiso potrebbero
essere l’occasione per una risposta occupazionale per il comparto Edile e delle
costruzioni che in questi anni hanno subito una crisi pesantissima.

L’aspetto decisivo per il
rilancio del nostro settore è rappresentato dalla nostra capacità di
coinvolgere l’opinione pubblica, le istituzioni locali a partire dei sindaci.

Il messaggio che dobbiamo
trasmettere che ancora oggi il lavoro nell’edilizia, e settori collegati, rappresenta
un formidabile effetto moltiplicatore di reddito e di ricchezza per gran parte
delle nostre comunità.

Non si tratta oggi di
stimolare in modo disordinato l’edilizia abitativa, bensì di fare una battaglia
popolare per il completamento e ampliamento delle strutture viarie, nonché di
avviare una grande  opera di manutenzione
e di ristrutturazione del patrimonio pubblico come scuole, uffici, enti vari e
centri storici.

E’ naturale pensare che
l’incremento del lavoro attraverso gli investimenti pubblici crea le condizioni
affinché una parte dei redditi venga impiegata nella ristrutturazione
dell’edilizia privata.

Più soldi circolano, più le
persone sono disponibili a migliorare la propria abitazione come statistica
indica.