Una gioiosa invasione multicolore. La festa del catechismo si è trasformata, ieri pomeriggio, in un momento di allegria per i ragazzi, di età compresa tra i sette e i tredici anni, che ne sono diventati i protagonisti. La parte bassa di piazza Duomo, proprio a due passi dal circolo di conversazione, si è trasformata in un grande campo giochi all’aperto, tra i monumenti barocchi, per celebrare, in occasione dei festeggiamenti di San Giorgio, la conclusione dell’anno catechistico, un anno assieme all’insegna dei precetti del Vangelo. Ad animare la festa i catechisti che si sono alternati nel programmare una serie di iniziative ludiche ben accolte dai ragazzi. C’era anche il parroco del Duomo, don Pietro Floridia, che non ha mancato l’occasione per ringraziare quanti hanno collaborato alla piena riuscita dell’iniziativa, un altro dei momenti più significativi in occasione della settimana di celebrazioni, che si concluderanno domenica 30 maggio, in onore del glorioso patrono di Ragusa. “Ibla non è poi così spopolata come sostiene qualcuno – ha detto don Floridia – qui ci sono ancora tanti ragazzi che hanno bisogno di ascoltare la parola di Cristo. L’anno catechistico si è concluso con tante soddisfazioni. I nostri giovani hanno bisogno della massima attenzione che noi proviamo, per quanto possibile, a fornire”. I solenni festeggiamenti di San Giorgio proseguono anche oggi, giovedì 27 maggio. In programma, alle 17,30, al Duomo, l’adorazione eucaristica animata dai gruppi dell’Azione cattolica ragazzi. Alle 19 si terrà la santa messa mentre alle 21 è prevista la catechesi cristologica. Il passo che caratterizza la giornata di domani è tratto dal Vangelo di Giovanni: “Io quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me”. “Del resto – dice don Pietro Floridia – la vita di San Giorgio ci insegna che il problema più grande con cui l’uomo si deve confrontare è quello di Dio. Questa è l’unica “questione seria” per l’uomo. Poi vengono tutte le altre. E mentre giustamente affrontiamo trepidanti la delicata situazione di crisi economica che investe, ormai, con tutto l’occidente, anche il nostro territorio, e si lavora per costruire un futuro migliore, questo è il tempo di ascoltare con umiltà la voce di Dio che ci viene in aiuto, ci illumina con la parola del suo Figlio e che ci chiarisce che il fine per cui siamo stati creati non è solo il possedere la materia ma avere la vita eterna. Come viene detto nel Vangelo di Luca: “A che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo se poi perde l’anima?”. Ecco, questo è il messaggio che vogliamo lanciare in occasione della festa di San Giorgio a Ragusa in questo 2010”.