Il consigliere di Fratelli d’Italia Giovanni Moscato interviene dopo le precisazioni dell’Enel in merito alle presunte responsabilità riguardanti il malfunzionamento dell’impianto di depurazione di Scoglitti.
“Questa è l’amministrazione dello scaricabarile – esordisce Moscato -. Prima accusano l’Arpa per il sequestro dell’impianti di trattamento delle acque, poi accusano il dio delle piogge per la” bomba d’acqua” (sic!) che ha mandato in tilt Scoglitti inondandola di liquami e infine l’Enel per il guasto della cabina che avrebbe causato il guasto dell’impianto nella giornata di ferragosto”.
“L’unica è univoca responsabilità è di Nicosia e soci. Un assessore in piena crisi confusionale (Filippo Cavallo) ha tergiversato e dato giustificazioni inconsistenti e false alla città, lasciando la frazione inondata dalla melma. E’ stato sbugiardato dall’Arpa prima e dall’Enel poi: il buonsenso imporrebbe le dimissioni immediate per manifesta incapacità”.
“Il sindaco – attacca Moscato – è stato un ectoplasma. A fare le sue veci – senza essere stato eletto da nessuno e senza alcun titolo – è il fratello Fabio Nicosia. Questo il senso delle istituzioni del PD e delle loro famiglie. Le difese puerili e sterili e gli appellativi di “sciacalli” che caratterizzano questa amministrazione – e i suoi pseudorappresentanti – qualificano questi soggetti”.
“I veri sciacalli sono coloro i quali hanno ridotto Scoglitti a una latrina, – tuona l’esponente di FdI – coloro che hanno affidato incarichi milionari a figli di assessori, coloro i quali hanno familiari nelle coop che vincono bandi del Comune, coloro i quali hanno dato contributi per milioni di euro alle associazioni di cui fanno parte fratelli e familiari e che sono riusciti in 10 anni a devastare la città”.
“Sarebbe bastata l’ordinaria manutenzione degli impianti – conclude Moscato – per far sì che Scoglitti non vivesse un’estate da vergogna ma purtroppo gli amministratori erano troppo impegnati in viaggi, sfilate, beach volley…Per favore dedicatevi un po’ alla città altrimenti togliete il disturbo
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