Posticipare l’aumento della tassa di soggiorno previsto per il 1° gennaio 2025. E’ uesto l’appello lanciato da Confcommercio Ragusa e da Federalberghi all’amministrazione comunale di Ragusa. Le associazioni di categoria sottolineano che il 2024 non ha portato i risultati sperati per il settore turistico, che continua a soffrire delle difficoltà economiche post-pandemia.
Già lo scorso anno, le stesse associazioni avevano chiesto di rimandare l’aumento, evidenziando come molti contratti con tour operator fossero già stati chiusi, rendendo difficile l’assorbimento di un incremento delle tariffe a stagione turistica quasi conclusa. Quest’anno, la situazione non è migliorata, e le condizioni economiche del comparto turistico a Ragusa, così come in altre zone della Sicilia, rimangono fragili. Un ulteriore aumento della tassa di soggiorno, secondo le associazioni, rischia di creare scompensi economici significativi, mettendo in pericolo la sopravvivenza di molte strutture ricettive.
Confcommercio Ragusa e Federalberghi chiedono che, qualora l’aumento dovesse essere inevitabile, le nuove tariffe siano strettamente legate a spese specifiche che migliorino i servizi turistici, come l’incremento delle rotte aeroportuali o nuovi servizi per i turisti. Le risorse della tassa di soggiorno, finora utilizzate principalmente per piattaforme di promozione territoriale, dovrebbero essere destinate a interventi concreti che favoriscano il turismo locale.
Le associazioni avvertono che un aumento della tassa a inizio 2025 potrebbe scoraggiare i turisti dal scegliere Ragusa come destinazione, spingendoli a optare per altre località vicine, con conseguenti ripercussioni negative sul settore alberghiero della città. Concludono esprimendo la fiducia che l’amministrazione comunale valuterà attentamente la situazione e prenderà decisioni che possano sostenere il comparto turistico in questo periodo critico.