Peppino Impastato era solo un giovane militante della Sinistra extraparlamentare. Non era Magistrato non era un uomo delle Forze dell’Ordine. Conquistò la sua dignità lottando contro se stesso e il proprio ambiente familiare. Il padre, i familiari. Era predestinato a essere mafioso. Ma lui si ribellò e affermò il principio che nulla è deciso per sempre, che la persona umana ha in sè la molla che la può salvare, che è la cultura, la consapevolezza, la capacità di indignarsi.
E lo fece. Contro se stesso e i legami di sangue. Per questo è il più grande, l’esempio più sconvolgente, quello da indicare ai tanti troppi ragazzi reclutati dalle mafie o che vivono in famiglie criminali. Peppino Impastato ha pagato con la vita questo suo progetto di vita di purezza e di dignità. Seguiamo il suo esempio.
NEL NOME
DI PEPPINO IMPASTATO
Lettera ai ragazzi
nati in famiglie mafiose o criminali.
Non importa se sei nato
in una famiglia di mafiosi o di criminali.
Quello che conta
è’ vivere per la verita’
e le cose giuste.
Che non sono
solo le leggi.
Le leggi
le fanno gli uomini
e sono solo un compromesso.
Vivere per se stessi
nella dignita’ della vita.
E allora sappiate
che la strada e’ aperta,
se voi volete percorrerla,
come fece
Peppino impastato.
Si puo’ nascere
in una famiglia mafiosa,
ma e’ possibile diventare onesti
e retti.
Sappiatelo.
Cosi’ ci insegno’
Peppino impastato.
E non minacciate nessuno,
se vi mostrano a dito.
Dite solo
che la persona umana
è’ libera
E niente puo’ soffocare
l’anelito di ogni persona
alle cose buone.
Ma non minacciate,
perche’ se minacciate
siete gia’
diventati mafiosi.