Le voci si rincorrono non solo nei corridoi di Palermo, ma anche nella sede dell’Ato di Ragusa. La cosa non è di poco conto. I 2/3 dei CDA e dei Presidenti dovrebbero subito dimettersi. I Sindaci in testa che ora dovranno procedere ad effettuare le nomine in conformità alla Legge, nel caso specifico il D. Lgs. 39/2013, che non consente in maniera tassativa la nomina a Presidente del Cda di un Amministratore, per giunta in carica nel rispettivo Comuni.
Le Direttive della Regione estendono questo divieto perentorio anche a Cda: niente sindaci o amministratori nei CDA.
Si chiude così l’amara vicenda che aveva ostinatamente contrapposto il Comune di Vittoria alle nostre osservazioni, bollate sommariamente come speculazioni.
La grande bolla dei Rifiuti in Sicilia e in Provincia di Ragusa non ha finito di stupire. I soldi che ci sono in gioco sono miliardi di euro: ogni forzatura dunque assume i contorni di un attaccamento al fine.
In ogni caso ora devono procedere al rinnovo. La Srr Ato 7 Ragusa sarebbe stata diffidata a fare presto se non vuole essere citata per interruzione del Servizio Rifiuti.
Non solo. Ma rimane la questione dolorosa della nullità degli Atti prodotti, sanciti dalle Direttive regionali e le conseguenze sulle dichiarazioni infedeli ( mendaci ) di non sussistenza dei motivi di ineleggibilità. Nel nostro caso c’erano.
Ma quello che non si capisce e non accettiamo è la resistenza che l’Amministrazione vittoriese ha messo in scena. Una cosa vergognosa, che è contraria ai principi di legalità e trasparenza professati dall’Amministrazione comunale.