Il Centro Servizi Donne sposa in pieno l’iniziativa popolare per la proposta di legge “sull’impignorabilità della prima casa e dei beni strumentali alla conduzione dell’attività principale di lavoro” promossa dall’Associazione politica culturale BIG BANG rappresentata da Mario D’Asta, dall’Avvocato Piero Gurrieri Assessore alla Trasparenza del Comune di Vittoria e promotore del Comitato.
In riferimento alla drammatica vicenda accaduta nel comune di Vittoria, che ha avuto come epilogo la morte di un padre di famiglia disoccupato al quale era stata appunto pignorata la prima casa, riteniamo doveroso riflettere sull’accaduto affinché nella nostra Provincia non avvengano episodi simili.
Gli effetti della crisi sono evidenti e sempre più famiglie sono schiacciate da mutui, prestiti, finanziamenti che spesso non riescono ad onorare a causa del lavoro precario o proprio per la mancanza di lavoro. La nostra Provincia è stata fortemente colpita in maniera trasversale ma ahimè le donne sono quelle che pagano il prezzo più caro. Oggi più di ieri, la separazione coniugale, oltre a una dolorosa e lacerante devastazione degli affetti familiari, rappresenta nelle famiglie monoreddito che non godono di una solida posizione economica patrimoniale, un passo ineluttabile verso l’indigenza. Le donne spesso con figli a carico, si ritrovano sole, senza lavoro, senza alimenti da parte dell’ex marito o convivente, senza sostegni sociali.
Tutti i punti di riferimento crollano, rimane solo la casa, spesso a rischio pignorabilità.
Per quanto sopra condividiamo la seguente iniziativa popolare per la proposta di legge: “sull’impignorabilità della prima casa e dei beni strumentali alla conduzione dell’attività principale di lavoro”:
· Introdurre modifiche ed integrazioni alle norme del Codice di Procedura Civile riguardanti l’espropriazioni e al D.P.R. n.602 del 1973 che disciplina ruolo, funzioni e poteri degli agenti di riscossione.
· Mettere al sicuro, con particolare riferimento all’attuale stato di crisi, le abitazioni di coloro che non dispongono di altri immobili nel Comune di residenza, sempre che le abitazioni pignorate non costituiscano beni di lusso e non siano state volontariamente vincolate dai proprietari a garanzia del credito.
· I beni mobili ed immobili adibiti all’esercizio di imprese, arti o professioni e di proprietà del debitore o di componenti del suo nucleo familiare non potranno ancora essere pignorati dall’agente di riscossione nel caso in cui i proprietari non abbiano la disponibilità di altri immobili adibiti all’esercizio dello stesso tipo di impresa e ubicati nello stesso Comune tali da assicurare al nucleo familiare un adeguato sostentamento.
Pertanto, l’Associazione Centro Servizi Donne, mostra disponibilità al Promotore del Comitato e all’Associazione BIG BANG per contribuire alla raccolta delle 50 mila firme che renderà efficace l’iniziativa.