L’Unione Servizi alla Comunità della Cna provinciale di Ragusa ha redatto una lettera aperta, sottoscritta dal presidente Vincenzo Canzonieri e dal responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, indirizzata alla senatrice Simona Vicari, sottosegretario del ministero Sviluppo economico. Il documento ha per oggetto le ultime scelte effettuate dal Governo nazionale tese a penalizzare oltremodo le imprese di autocarrozzeria. Questo il testo:
Gentile senatrice Vicari, il decreto “destinazione Italia” assesta un colpo basso alle imprese di carrozzeria. Da sempre certa politica ama raccontare nei salotti televisivi che le piccole e medie imprese sono la spina dorsale del Paese. Ma chi regge l’economia dovrebbe essere valorizzato, tutelato, aiutato, sostenuto, incentivato. Invece no, gli stessi che a parole osannano la piccola impresa, nei fatti si “divertono”, con una ciclicità sbalorditiva, a purgarla e a vergarla. Forse Lei non sa che per aprire una piccola carrozzeria, nella migliore delle ipotesi l’imprenditore artigiano, oltre ad avere maturato dei requisiti professionali, deve affrontare un investimento che supera abbondantemente i 150mila euro. Inoltre, deve rispettare norme ambientali tanto asfissianti quanto costose. Questi sforzi spesso creano occupazione, ma non vengono apprezzati. Infatti, chi governa non sembra avere a cuore il destino di questo bacino di imprenditorialità e di lavoro. Prima Bersani con le sue “lenzuolate”, poi Monti con il decreto “liberalizzazioni”, ora Letta con “destinazione Italia”, ci dicono chiaramente che le imprese di autoriparazione sono attività che hanno un diritto di cittadinanza inferiore rispetto alle compagnie assicurative. Sono figlie di un dio minore. I loro sforzi, le loro capacità devono sottostare “a un meccanismo obbligatorio” (sono parole del ministro Zanonato) voluto dalle assicurazioni e regolato per decreto. L’art. 8 del Dl 145/2013 è solo l’ultimo dei tanti colpi sferrati ma è quello più pericoloso, all’interno non abbiamo trovato nessuna affinità con i concetti di competizione e mercato. Lo hanno chiamato pacchetto Vicari e doveva tagliare le tariffe assicurative, invece ha scaricato la sua forza sulle piccole imprese del settore autoriparazione facendole percepire come “indicatore di frode”.
E’ per questo che l’abbiamo rincorsa e vorremo incontrarla, per dimostrare che non sono i carrozzieri gli indicatori di frode: queste imprese sono soltanto l’anello debole di una filiera che da tempo fa gola. Prima che tante imprese chiudano o finiscano nell’insieme indifferenziato dei senza speranza, trovi la forza, il coraggio di incontrarci. L’11 gennaio prossimo esca dalla sua “casamatta istituzionale” e venga a Ragusa a confrontarsi con noi, risponda positivamente al nostro invito, non abbia timore. Insieme possiamo trovare le soluzioni che ci possono portare fuori da questa situazione. Siamo certi che non è facile, ma è necessario. Se non ora, quando?