“Dietro la maschera del cambiamento, i governi nazionale e regionale giocano sempre la stessa, stucchevole partita, per nascondere i continui tagli alle risorse economiche destinate ai Comuni, uniche vittime, insieme ai cittadini, della corsa sfrenata a fari spenti verso il baratro”.
E’ questo il commento dell’Assessore comunale alle Risorse Economiche, Stefano Martorana, a seguito delle novità del Consiglio dei Ministri relative all’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli per i comuni montani.
“L’esempio lampante di una politica senza idee, o meglio che sembra avere come unico obiettivo – dichiara l’Assessore Stefano Martorana – quello di affossare gli enti locali. Vale la pena spiegarne i passaggi essenziali. Il governo Renzi, improvvisamente, taglia ancora una volta il fondo di solidarietà comunale in virtù di una ridefinizione dei criteri di classificazione dei comuni montani, finora esenti dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli. I comuni con altitudine del centro inferiore a 600 metri saranno costretti, già per il 2014, all’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli e dovranno subire un corrispondente ridimensionamento del fondo di solidarietà comunale. Per Ragusa ciò si traduce in un taglio di altri 1,4 milioni di euro, che si sommano agli 1,3 milioni di euro già ridotti oltre un mese fa, senza alcuna comunicazione preventiva. Un taglio di risorse che ha costretto un comune come Ragusa, virtuoso per il rispetto dei tempi di approvazione del bilancio di previsione già a luglio, ad una variazione di cui non ci sarebbe stato alcun bisogno. Ma non finisce qui. Si tratta di una decisione del governo ancora più grave per almeno due ragioni. La prima è che l’introduzione è a valere sul bilancio 2014, ma il versamento delle somme dovute dovrebbe slittare al 26 gennaio 2015, con conseguenti problemi di liquidità per le casse comunali. La seconda ragione, ancora più importante, riguarda il fatto che i cittadini ragusani fino a ieri esenti dall’applicazione della tassa sui terreni agricoli, saranno ora costretti a fare i conti con la necessità di far fronte a queste spese non previste. Per non parlare poi del fatto che la relativa aliquota, per una tassa che non si applicava a Ragusa, dovrà essere approvata in tempi rapidi dal Consiglio Comunale, costringendo il massimo consesso civico ad un lavoro extra assolutamente non preventivato”. Altro aspetto, strettamente collegato – aggiunge ancora l’amministratore comunale – riguarda le somme per investimenti attese dalla Regione, quantificabili in 1.009.000 euro. Un trasferimento ordinario che dovrebbe essere già a disposizione e di cui, come al solito, non abbiamo alcuna notizia, nonostante siamo a metà dicembre e la tesoreria comunale chiuda il 16. Pur abituati ormai alle inefficienze ed alle assenze conclamate della Regione Siciliana, non possiamo fare a meno di sorprenderci, ancora una volta, della totale assenza di rispetto nei confronti di quei comuni, come Ragusa, che hanno fatto della virtuosità un impegno imprescindibile. E tutto questo, unito alla faccia feroce verso gli enti locali che questo governo nazionale sta mostrando senza alcun pudore, non può che farci rimanere seriamente preoccupati per il futuro”.
Sulla stessa questione interviene anche il sindaco Federico Piccitto che afferma: “Come si fa a pensare a qualsiasi tipo di programmazione di fronte ad interlocutori di questo tipo? E, soprattutto, come si fa a far maturare quel clima di fiducia e collaborazione tra gli enti locali e gli organismi regionali e nazionali, quando questi ultimi cambiano continuamente le regole in corso d’opera? Un atteggiamento che non può essere più tollerato perché va a scapito dei cittadini, costretti a subire a cascata gli effetti di inefficienza e superficialità”.