La vittoria dei ragazzi de “Il Volo” a Sanremo e le reazioni negative che ha suscitato in alcune frange dell’opinione pubblica e sul Web non fanno più notizia ma sono la spia di un atteggiamento tutto italiano in controtendenza con quanto del made in Italy viene apprezzato all’Estero.
Ai ragazzi de “Il Volo” non si perdona il successo internazionale, che certamente non è venuto fuori da un talent in cui a contare sono i voti di una giuria con poteri assoluti o la falsa democrazia del Web, ma da una seria preparazione, dall’apprezzamento di musicisti e cantanti di chiara fama (come Barbra Streisand, Placido Domingo, ad esempio) da un pubblico che nelle Americhe, in Russia e altrove è accorso numeroso e con entusiasmo ad ascoltarli ed ha riservato loro molte standing ovations.
Ad Ignazio, Piero, Gianluca non si perdona, per pura e semplice invidia, il fatto che sono venuti fuori da paesi delle province più sperdute d’Italia, quelle che sono ogni anno agli ultimi posti delle classifiche del Sole 24 ore, di appartenere a famiglie non privilegiate ma semplici, modeste e ancora legate ai sani valori della nostra tradizione.
Non si perdona il fatto di essersi trasformati da preadolescenti cicciottelli in bellissimi ragazzi vestiti come si deve e gradevoli da vedere non come i falsi “spiddizziati e lurdi” (non ci sono parole più adatte in Italiano!) capelluti e barbuti cantanti che hanno furoreggiato da quasi cinquant’anni a questa parte. (Bellissima spesso la loro musica ma meglio ascoltarli che guardarli in tv!)
Non si perdona a questi ragazzi di aver meritato il successo che hanno ottenuto perché si impegnano seriamente nel preparare i loro concerti.
In Italia il merito è snobbato, se non disprezzato,e la televisione ci ha abituato a spettacoli in cui la gente è chiamata a fare quello che non sa fare. Si veda il caso della partecipazione di Giorgio Albertazzi a “Ballando con le stelle”!
Qualcuno sul Web ha paragonato, per denigrarlo,” Il Volo” a Claudio Villa. Non sono d’accordo , non ho mai amato Claudio Villa e nemmeno Albano perché appartengono a quella categoria di cantanti leggeri che si prendono troppo sul serio e con i virtuosismi di cui sono capaci sembrano dire . “Guarda un po’come sono bravo, potrei fare la lirica!”
I ragazzi del volo presentano un repertorio di canzoni italiane ever green rivisitato tenendo conto delle versioni internazionali di Elvisi Presley, affrontano lo spettacolo con ironia e con autoironia muovendosi con grande disinvoltura sul palcoscenico e senza togliersi lo spazio a vicenda.
Quello che stanno facendo per la canzone italiana . a mio parere, va guardato con lo stesso apprezzamento con cui è stato vista l’operazione di Renzo Arbore nei confronti della canzone napoletana portata in tutto il mondo , anche in Cina.
Speriamo che il “Nemo propheta in patria” che è toccato a “Il Volo” non spinga questi giovani a rinunciare al pubblico italiano in favore di quello straniero.
Un altro auspicio è che non si separino mai, alla ricerca di un successo personale, perché questo sicuramente nuocerebbe al trio e al singolo come è accaduto ad altri gruppi famosi. Infine non resta che augurare ad Ignazio, Piero e Gianluca la vittoria all’Eurovision Song Contest di Vienna. Sarà una vittoria italiana.