I festeggiamenti del 2 Giugno continuano con l’inaugurazione della mostra “In nome della legalità” tenutasi a Palazzo Zacco.
Al taglio del nastro inaugurale il Presidente della regione Rosario Crocetta insieme al Sovrintendente dei Beni Culturali e Ambientali della Provincia di Ragusa, Rosalba Panvini al Prefetto di Ragusa Annunziato Vardè, ai Commissari di provincia e comune capoluogo Scarso e Rizza, al Questore Gammino al comandante della Gdf Fallica e dei Carabinieri Gagliano e tantissime autorità provinciali e comunali.
In occasione della ricorrenza del 67° anniversario della fondazione della Repubblica, la mostra di numerosi reperti archeologici sequestrati e confiscati nel territorio ibleo. risulta un momento di fondamentale importanza perché rappresenta un modo per educare e sensibilizzare alla legalità e anche a dare il giusto peso alla preziosa attività degli organi di Polizia impegnati nella tutela del patrimonio artistico e culturale.
Infatti i reperti grazie all’ impegno costante dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, operanti in Provincia di Ragusa, hanno permesso di godere della bellezza e unicità dei reperti, sottratti al mercato illegale dell’antiquariato.
Alla realizzazione della mostra hanno collaborato oltre alla Sovrintendenza di Ragusa anche il Museo Interdisciplinare di Ragusa e il Museo Archeologico e Terracqueo di Camarina, che successivamente avranno la custodia dei reperti.
Era presente all’ evento anche il console generale onorario della Turchia in Sicilia, Domenico Romeo, che ha accolto con piacere l’invito rivolto per questa iniziativa della dott.ssa Panvini.
La serata è stata conclusa con l’ esibizione del complesso musicale della scuola Crispi di Ragusa nel cortile della Prefettura mentre l’ammaina bandiera in Piazza Matteotti chiudeva una splendida giornata che in mattinata, come riferiamo in altra parte del giornale, si era svolta in Piazza San Giovanni la manifestazione per così dire ufficiale della festa della Repubblica.