Si è svolta sabato 20 maggio scorso al Teatro Quasimodo la prima Conference@Show di Si… l’idea è buona! su Alzheimer e Demenze insieme al centro Educativo Alzheimer di Ragusa. La Conference, oltre alla presenza dei tre responsabili del C.E.A., la Dott.ssa Mariagrazia Brugaletta, assistente sociale, il chinesiologo Mirko Antoci e la Dott.ssa Stefania Carbonaro, musicoterapeuta, ha visto la partecipazione della psicologa Teresa Ferraro, del Dirigente Medico Psichiatra dell’ASP 7 Ragusa, Dott. Giuseppe Sapienza, dell’Igienista e Nutrizionista Dott. Aldo Billone e del Dott. Giuseppe Muraglie, Neurologo U.O. Neurologia ASP 7 Ragusa. Con la conduzione di Veronica Barbarino, dopo la presentazione del Centro Educativo Alzheimer esposta dalla Responsabile, Dott.ssa Brugaletta, sulle varie attività svolte nei confronti dei pazienti ospiti, tanti ed ulteriori temi sono stati trattati durante la parte Conference dell’evento. Dai componenti alimentari in grado di aumentare il rischio di demenze, fino alla corretta alimentazione e corretti stili di vita che possano prevenirle (Dott. Billone). Rilevanti, nell’ambito dell’assistenza alle persone affette da demenza, i nuovi modelli/approcci di cura che hanno come focus l’assistenza alla persona nella sua totalità, dai sintomi ai deficit che presenta, senza dimenticare che la malattia colpisce anche i familiari con le tipiche problematiche che essi riportano (Dott.ssa Ferraro). Ci si è anche soffermati su alcune nuove scoperte, o presunte tali, che vedono nella depressione una delle possibili cause del sorgere di demenze o di Alzheimer. Si è poi passati alla figura propria dello psichiatra che assiste i malati di demenza o di Alzheimer, delineandone e ampliandone i confini, al di là di quel mero ruolo da notaio di farmaci cui spesso pare – erroneamente per i non addetti ai lavori – assolvere (Dott. Sapienza). Puntuale l’esposizione sui farmaci attualmente disponibili e quelli sperimentali e, soprattutto riguardo alla malattia di Alzheimer, i progressi che la medicina sta compiendo per effettuare una diagnosi “in vita” sul paziente con Tomografia ad Emissioni di Positroni con Fluorodesossiglucosio e con Tracciante per L’Amiloide – Amiloyd Pet – (Dott. Muraglie). Nella parte Show dell’evento, il ringraziamento va agli artisti intervenuti, ai musicisti Ester Nardi, Giacomo Campione ed Ernesto Turlà, a Federica Bisegna, Vittorio Bonaccorso – i due strampalati vecchietti Klara e Stanislao – e Lorenzo Pluchino – con il suo monologo del Quinto Nonno Preferito – della Compagnia Godot; grazie all’Associazione di Comicoterapia Ci Ridiamo Sù protagonisti di un momento davvero coinvolgente in cui il clown, nel porsi con l’altro, è nudo con tutte le sue fragilità e, partendo dall’imbarazzo, esplora siffatta emozione e cerca una relazione calandosi nella realtà della malattia. Essere clown non è una tecnica, piuttosto una condizione dello spirito, con cui si guarda il mondo da essere umani. Ospite d’eccezione della serata la poetessa Mariella Bernio, lombarda, che ha portato la sua testimonianza da volontaria in RSA a contatto con tanti anziani, anche malati di demenza e d’Alzheimer. Toccante la sua esperienza “riassunta” tra l’altro in alcune poesie dedicate al tema della Conference, facenti parte della raccolta PAESI DI BRUMA, con la quale ha vinto il Primo Premio Assoluto Città di Viterbo a dicembre scorso e che il 28 maggio prossimo riceverà il Premio Presidenza Internazionale Universum Academy Switzerland a Montesilvano (PE). Tre poesie della raccolta ispirate al tema, “Dolente Ombra (Alzheimer)”, “Una bambina di cento anni” e “Menica e le nuvole” sono state interpretate dagli attori della Compagnia Godot. Altri appuntamenti si svolgeranno in diversi comuni della provincia con incontri informativi in tema di Alzheimer e demenze nei prossimi mesi, con il coinvolgimento di ulteriori artisti che creeranno momenti di coinvolgimento creativo a favore del tema che possano assurgere a simbolo, anche educativo. Momento emozionante quando il piccolo Federico Licitra, papà putativo della mascotte Brillo di Si… l’idea è buona! ha chiesto alla Dott.ssa Brugaletta quale fosse, tra gli altri, il Sogno del cassetto del centro Educativo Alzheimer, e cioè fare rete tra enti che siano in grado di collaborare tra loro, al fine di creare risposte in provincia non scollegate e che soprattutto diano assistenza ai malati e alle famiglie dei malati di Alzheimer, perché questo in fondo è l’oggetto della missione del C.E.A., tenere vivi i malati e sostenere i loro familiari. Tutto questo lo si può fare davvero insieme, perché l’orticello di uno può diventare un grande giardino se condiviso con quello degli altri. “E intanto (come scrive Beckett)… si va avanti…” .