Con la delibera 222 del 6 maggio, l’amministrazione comunale di Ragusa ha approvato un progetto al cui interno si prevede, in quello che dovrebbe esserne il punto di forza, un incentivo di 200 euro a chi decide di adottare un cane.
Benché riteniamo sia giusto che l’amministrazione si faccia carico di ricercare nuovi modi per promuovere le adozioni dei piccoli animali che stazionano presso i canili o i ricoveri convenzionati col Comune, quello che si intende mettere in atto ci sembra il sistema migliore per ottenere l’effetto contrario.
Promettendo una sorta di “finanziamento” si contraddice il principio generale secondo il quale si decide di adottare un cane perché lo si considera un “valore” e non “di valore”.
Il rischio è che, da parte della cittadinanza, il contributo comunale non venga inteso come un piccolo aiuto al mantenimento dell’animale – com’è in effetti nell’intenzione iniziale – ma piuttosto come un vero e proprio invito economico, più per sé stessi che a vantaggio dell’animale.
Il motivo che dovrebbe spingere il cittadino alla adozione di un cane non deve essere l’agevolazione economica, ma l’amore per gli animali.
Con il sistema che intende porre in essere l’Amministrazione Piccitto, si favoriscono forse le adozioni, ma al contempo aumenta statisticamente la possibilità che ad adottare cani non siano persone autenticamente spinte dalla cultura dell’avere un animale, consce di cosa possa voler dire averne uno in casa, consapevoli di stare allargando la propria famiglia, ma in buona parte persone invogliate solo da una somma di denaro.
Il Movimento 5 Stelle, che spesse volte ha preso a esempio le pratiche di altri Paesi d’Europa, dovrebbe chiedersi come mai, altrove, le amministrazioni pubbliche non promuovono le adozioni con la promessa di denaro, ma anzi: il cittadino che decide di adottare un cane deve pagare al canile o al ricovero una somma (seppur simbolica) che possa servire al rimborso delle spese sostenute fino a quel momento dalla struttura che ha ospitato l’animale.
Manca, nel progetto dell’Amministrazione, l’educazione alla “cultura del cane” (o comunque degli animali) che invece andrebbe sostenuta in altro modo.
Molto spesso, gli animali che provengono da canili o ricoveri sono vittime di maltrattamento oppure hanno alle spalle storie molto tristi fatte di solitudine e stenti. La maggior parte di questi animali andrebbe rieducata con degli appositi corsi e, per questa ragione, ci permettiamo di suggerire all’amministrazione Piccitto di rivedere la delibera prevedendo non un contributo alla adozione, ma piuttosto un sostegno per la partecipazione a corsi che servano alla rieducazione dell’animale o un eventuale rimborso spese alle sole cure veterinarie fissando un limite massimo di spesa nel tempo.
Apprezziamo, in ogni modo, un’idea contenuta all’interno del progetto, cioè quella di pubblicare sul sito internet del Comune, in un apposito spazio, le foto dei cani che è possibile adottare. Ma ci auguriamo che l’amministrazione voglia tenere in debita considerazione il nostro suggerimento chiedendo l’aiuto, magari, di enti o professionisti del campo, in modo da poter stilare un piano che sia più utile all’educazione delle persone sul piano del rispetto nei confronti dei nostri piccoli amici a quattro zampe, del reinserimento di questi in una famiglia o a vantaggio di una massiva campagna contro l’abbandono.