INIZIATIVA TEMERARIA DI UN CONSIGLIERE APOLIDE

Privilegi, convenzioni “allegre”, trasformate col tempo in regime di monopolio, antieconomiche, sconsiderate, spregiudicate, finalizzate a interessi di parte, per assunzioni clientelari di galoppini, amici, compagni di partito, parenti e seguaci. Rispetto ad una situazione di bilancio grave, gravissima, disastrosa, sindaco e Giunta municipale hanno scelto la strada della ragione, del buon senso, della intransigenza, dell’etica, della moralità, della correttezza gestionale. E lo hanno fatto a ragion veduta, nell’interesse della comunità, dei cittadini, dei padri di famiglia, magari correndo il rischio di apparire impopolari. Era inevitabile e necessario per uscire dal tunnel, per ridurre il debito, per recuperare fiducia da parte dei fornitori, per pagare puntualmente gli stipendi ai dipendenti comunali e alle altre categorie di lavoratori, per rimettere in sesto le finanze colabrodo del Comune di Pozzallo, che rischiava il dissesto economico e finanziario. Tutto questo ha prodotto risultati concreti che sono sotto gli occhi di tutti. La gente perbene, guarda, osserva, tocca con mano, vede, apprezza. “La gente capisce”. Il coraggio di dire no a scelte dispendiose e scellerate, di essere intransigenti nei confronti di speculatori, agitatori e populisti, ha consentito agli amministratori in carica di saldare “storiche” esposizioni nei confronti della Telecom, dell’Enel, dell’Ast, di pagare centinaia di migliaia di euro per consulenze legali e cause perse, di ridare dignità all’azienda comune, di recuperare credito e fiducia, di trasmettere il messaggio del cambiamento, della politica del rigore e della gestione attenta e oculata della cosa pubblica. La voce del consigliere Pino Asta, magna pars della passata Amministrazione, aldilà di considerazioni politiche scontate nei confronti di una persona che ha cambiato decine di volte schieramento e alleanze in base alla convenienza personale, è “vox clamantis in deserto”. Nel senso che l’appello rivolto da questo signore alla città e ai consiglieri per sfiduciare il sindaco Sulsenti, corrisponde al nulla, al vuoto, al tentativo farsesco e disperato di un personaggio che, dal punto di vista dell’immagine e della credibilità complessiva, ha ormai raggiunto un infimo livello di considerazione da parte della pubblica opinione. E di questo ne sono convinti soprattutto i gruppi di opposizione che, giocoforza, se lo ritrovano accanto. Il consigliere Pino Asta, anziché nascondersi per la slealtà dei suoi comportamenti umani e politici, ha voluto cavalcare questa volta una protesta che non sta né in cielo, né in terra. Se avesse un minimo di buon senso, oltre che di dignità politica, bene farebbe a dimettersi per oltraggio alla città dove vive da nemico. Anziché arrampicarsi sugli specchi, Pino Asta si occupi e preoccupi di più del giudizio che pende sul suo capo per la richiesta da parte del Comune del risarcimento danni di 500.000 euro, per avere diffuso notizie false e tendenziose, lesive dell’interesse della città di Pozzallo e dei cittadini.