Giovanni Intravaia, presidente dell’Accademia Cattolica della Santa Croce di Gerusalemme è da anni impegnato in prima persona nel promuovere cicli di incontri sui temi del Dialogo Interreligioso e dell’Ecumenismo tesi a favorire la vicendevole conoscenza del patrimonio spirituale delle religioni. L’ incontro più recente, organizzato per la preparazione alla Giornata per il Dialogo Islamo-Cristiano, costituisce una indiscussa, tangibile e qualificata testimonianza della sua crescente attenzione verso quella che egli stesso definisce una potentissima arma di pace.
“Il Santo Padre Benedetto XVI ha convocato i rappresentanti delle confessioni cristiane e delle religioni ad Assisi per una giornata di riflessione, dialogo e preghiere per la pace e per la giustizia nel mondo, nel 25° anniversario del primo incontro tra le religioni, convocato da Giovanni Paolo II nel 1986 . L’incontro di Assisi -spiega Intravaia- ha rappresentato un momento importante per rafforzare l’impegno delle religioni nella costruzione di un mondo nuovo, nella piena consapevolezza che le religioni possono e devono giocare un ruolo imprescindibile – nell’attuale particolarissimo momento storico – per la costruzione della pace. Si tratta di un passaggio fondamentale per il dialogo interreligioso, nel quale, come è stato osservato da più parti, i cristiani sono chiamati a essere protagonisti condividendo l’esperienza che in tanti anni li ha guidati nella scoperta del mistero dell’unità della Chiesa, superando pregiudizi e incomprensioni che hanno impedito, per secoli, di cogliere le differenze essenziali tra le diverse tradizioni cristiane, rilanciando così l’annuncio del Vangelo.
Assisi ha ancora una volta offerto un contributo alla conoscenza di questo momento per il dialogo interreligioso e dell’opera ecumenica, nel dialogo tra le varie religioni. Illuminanti son stati i discorsi di Benedetto XVI, pronunciati in occasione degli incontri con la comunità islamica, con la comunità ebraica, con i rappresentanti del Consiglio della Chiesa Evangelica in Germania e con i rappresentanti delle Chiese Ortodosse ed Ortodosse Orientali e nella celebrazione ecumenica nel corso del suo viaggio pastorale in Germania . Un viaggio, che in forza dei temi affrontati, è risultato un momento forte nell’approfondimento della centralità dell’opera ecumenica per la Chiesa Cattolica, tanto più in un contesto, come quello tedesco, nel quale il dialogo ecumenico è strettamente connesso con un processo di riconciliazione delle memorie e della costruzione di un futuro interconfessionale e interreligioso”.
Densa di appuntamenti l’Agenda per il prossimo semestre: ampio spazio è stato riservato alle tante iniziative promosse recependo le linee guida della Conferenza Episcopale Italiana. Di particolare interesse si preannunciano gli incontri pensati al fine di promuovere la conoscenza del popolo ebraico, con l’ invito alla riflessione su «Non uccidere» (Esodo 20,13), e sulla Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che propone un passo dalla Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi “Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore”.