Il grave disagio che vivono i cittadini che usufruiscono dei servizi sociali del comune di Ragusa e l’assoluta mancanza di programmazione dei servizi stessi da parte dell’attuale Amministrazione continuano a destare polemiche e preoccupazione su più fronti, da quello sindacale a quello politico, con in testa le opposizioni che denunciano l’incompetenza in materia della giunta Piccitto.
A nulla è valsa l’occupazione simbolica dell’aula consiliare degli scorsi giorni da parte di oltre una trentina di indigenti e disoccupati e di una delegazione della CGIL che hanno chiesto spiegazioni e chiarimenti sullo stato attuale delle cose sia all’assessore ai servizi sociali Brafa sia al sindaco Piccitto, quest’ultimo addirittura estraneo ad alcune promesse fatte dallo stesso Brafa poche settimane prima (vedi lo stanziamento di 70.000 euro di sussidi da erogare poco prima di Pasqua e la promessa di accelerare il più possibile l’iter del famoso bando lavoro).
Un’ Amministrazione con poche idee ma confuse.
Abbiamo voluto chiedere alcune considerazioni sulla vicenda a Giovanni Roccaro, esponente del Partito Comunista del Lavoratori, in quanto a fianco di questa lotta sin dal 2011, per cercare di capire il perché a distanza di anni lo stato dei nostri servizi sociali verta ancora nel caos più totale.
Dopo l’occupazione del consiglio comunale da parte degli indigenti e del comitato disoccupati, oltre all’assessore Brafa avete incontrato anche il Sindaco e il vice Sindaco. Com’è andato l’incontro?
«L’incontro è andato male e in più, anche se la cosa non mi sorprende affatto, abbiamo scoperto che manca un coordinamento tra il Sindaco e i suoi Assessori. Giudico grave il fatto che il Comune di Ragusa non abbia un piano per i servizi sociali e che si viva completamente alla giornata cercando di spendere i tal direzione meno soldi possibili. La questione sociale potrebbe diventare nei prossimi anni un’ emergenza vera e propria con risvolti addirittura sanitari e di ordine pubblico, in quanto agli indigenti “storici” oggi vanno aggiunti i nuovi disoccupati. La platea delle famiglie in difficoltà va sempre più allargandosi mentre le politiche sociali vanno sempre più restringendosi».
L’Assessore Brafa, aveva promesso di erogare i sussidi prima di Pasqua: è vero che ha cambiato idea? E con quali motivazioni?
«Si, la promessa era stata chiara ed esplicita oltreché del tutto pubblica perché pronunciata di fronte ad una ampia platea poche settimane prima. Ma non voglio parlare delle tendenze “marinare” dell’assessore. Il PCL vuole porre seriamente l’attenzione sulle politiche sociali complessive, sia a livello locale sia su quello nazionale. Il punto è: le famiglie dei lavoratori che non ce la fanno ad arrivare a fine mese sono e saranno sempre di più, che tipo di società si vuole disegnare ? La triade di partiti che oggi contano in parlamento (PD, PDL, M5S) che progetti hanno per i cittadini senza lavoro»?
E voi che proposte avete per risolvere o alleviare le condizioni dei disoccupati?
«La creazione di nuovo lavoro attraverso un grande piano di opere sociali pagato da grandi patrimoni, rendite, profitti. Occorre tassare i patrimoni immobiliari superiori ai 2 milioni di euro congiunta con l’abbattimento vero dell’evasione fiscale, l’apertura dei libri contabili delle aziende, l’introduzione del reato penale di sfruttamento del lavoro nero, lo sviluppo di un vero controllo operaio e popolare sul fisco a livello territoriale. L’abbattimento delle spese militari , dei privilegi istituzionali, dei privilegi clericali. La requisizione e nazionalizzazione delle aziende in crisi, che inquinano o che licenziano: una rivendicazione legata alla proposta di occupazione delle aziende che licenziano e all’obiettivo immediato e generale del blocco dei licenziamenti. A livello locale bisogna assicurare alle fasce deboli la gratuità dei servizi essenziali come ad esempio i trasporti pubblici, l’energia elettrica, l’ acqua potabile, ecc… In questo quadro va inoltre invertita la tendenza alle privatizzazioni dei servizi comunali e trasformare ogni servizio per il cittadino in un’ occasione di lavoro».
La gestione dei servizi sociali, in un momento di crisi sociale ed economica come questo, è una questione delicata e di estrema importanza. Come sta gestendo la situazione a Ragusa questa Amministrazione?
«Credo che l’amministrazione 5stelle stia fallendo su più fronti. A livello comunale comincia a disvelarsi la sua vera natura, con profonde radici reazionarie e un elettorato composito, contraddittorio, disomogeneo e confuso. Non si può stare dalla parte dei lavoratori e dei padroni contemporaneamente, non si può invocare una città splendidamente produttiva nel programma elettorale perché la crisi capitalistica in atto pone cogenti problemi inerenti allo scontro di classe e non alla presenza del wifi in tutta la città… Il M5S vive un paradosso ontologico, è dalla crisi politica e sociale che trae forza elettorale ma è la natura economica della crisi che pone il M5S sul falsopiano del populismo. Per capirci le ricette che il M5S propone sono del tutto propagandistiche e proprio le esperienze dei governi locali sono diventate la lente di ingrandimento di tutte queste contraddizioni».
Il PCL ha partecipato fin dal 2011 a questa lotta. Perché la sinistra non è riuscita ad unirsi neanche di fronte a questa battaglia?
«Se per sinistra intendiamo i partiti locali realmente esistenti e realmente impegnati in politica allora dico che la sinistra è del tutto unita perché oltre al PCL non esiste niente a livello locale. Se poi qualcuno si sente di sinistra allora per favore batta un colpo, lo aspettiamo con ansia per discutere della natura reazionaria del M5S, dei conseguenti rapporti da tenere con le Istituzioni e soprattutto del destino dei “lavoratori senza lavoro” ».
M.C