INTERVISTA AL SINDACO DI RAGUSA

Signor Sindaco, a cinque mesi dalla Sua elezione, come si sente in questa veste?

Beh, adesso comincio a prenderci la mano. Ho cominciato già dai primi mesi, a capire alcuni  meccanismi e alcune dinamiche che si sviluppano all’interno del Comune e anche fuori. Mi sento in un periodo di sofferenza  dal punto di vista strutturale. Ma sto imparando in fretta.

 

Lei è stato eletto con una percentuale di voti molto elevata. Leggendo il giornale ho notato che è spesso attaccato pesantemente dall’opposizione che l’accusa di non essere all’altezza  del suo compito istituzionale, fin dai primi giorni del Suo insediamento. Cosa assurda pretendere! Vuole illustrare ai suoi concittadini  ciò che è riuscito a fare in questi cinque mesi e cosa ha in programma prossimamente?

Intanto, l’attacco dell’opposizione, fa parte della dinamica politica del fatto che, comunque,  la campagna elettorale per loro non è finita. Penso, che la sconfitta sia  stata molto cocente in quanto ho rotto un sistema  che andava avanti da anni.

Una situazione cristallizzata è chiaro che non è facile accettare in pochi mesi. Gli attacchi sono per far emergere altre cose.

Infatti, il vero obiettivo è quello di insinuare che si è impreparati, si è incompetenti, non si sanno affrontare i problemi, che non si conosce la macchina amministrativa e quindi determinare atti che non funzionano, che non si sappia affrontare le situazioni; son tutte cose che lasciano il tempo che trovano. 

Il fatto più importante è che, quando siamo arrivati, abbiamo trovato una cassa praticamente vuota con 700.000 €, quando noi ne spendiamo, ora, 600.000 solo di energia elettrica. Una situazione finanziaria complicata. Il Comune, inoltre, ha sforato delle possibilità nel 2012 e  avevamo problemi di non poter fare assunzioni,  a non poter coprire i posti di dirigenti (siamo con cinque dirigenti  su 9  in organico). Ci sono settori e uffici che non hanno dirigenti da molti mesi e tantissime situazioni bloccate.

Abbiamo messo in sicurezza il Consorzio Universitario dove c’erano delle dinamiche abbastanza complicate ed il Corfilac. Insomma, una serie di emergenze che abbiamo affrontato. Da questo siamo usciti al momento indenni.

Appena approvato il Bilancio si potranno fare tutta una serie di interventi di manutenzione della città: strade,  verde pubblico, ville.

Abbiamo già in cantiere dei servizi pronti per gli indigenti, che  partiranno  tra gennaio e febbraio, perché dipende dalla Regione. Abbiamo, però, il bando delle ville e quello servirà a dare loro delle risposte.

Una volta approvato il Bilancio, avremo anche la possibilità di sistemare il patto di stabilità che non lo sforeremo più.

A gennaio avremo i nuovi dirigenti, potremo assumere i vigili urbani a contratto per l’estate…

 

Ragusa è una splendida città d’arte, patrimonio dell’umanità. Che cosa c’è in programma per promuovere   sul serio la cultura, e attraverso di essa, stimolare la ‘crescita’ della cittadinanza?

Innanzitutto abbiamo intenzione di investire sulla cultura; per questo abbiamo dei fondi in  Bilancio.

Con la Sovrintendenza abbiamo un accordo di massima per  l’utilizzo del cinema Ideal, come teatro e, di conseguenza, poter inaugurare presto quello spazio. Un altro obbiettivo è utilizzare. Organizzandolo e mettendo a disposizione dei fondi, il  teatro della  scuola Quasimodo.

Poi, vogliamo fare una serie di eventi nel corso dell’anno, che permettano di richiamare turisti puntando sulla  cultura: “A tutto volume” è uno di questi. Ma non basta, dobbiamo cercare di fare altro, come per esempio, aprire una Pinacoteca. Vogliamo anche istituire il “Giro dei Musei” qui nel centro storico.

 

Come pensa di risolvere, in un momento di crisi come quello attuale, le emergenze dei servizi? Perché i servizi sono importanti per la città.

Sì. Intanto abbiamo la fortuna che siamo riusciti a non tagliare più di tanto. Abbiamo circa la stessa dotazione economica dello scorso anno. Anche se abbiamo la sfortuna  (il problema  in questo momento è la legge 328 che noi utilizziamo nell’assistenza domiciliare) e al momento la Regione non ha  ancora predisposto i fondi.  

Noi siamo come distretto, (insieme ad  altre quattro città Chiaramonte, Giarrantana Santa Croce e Monterosso), tra quelli che hanno già esaurito  tutti i fondi per questo servizio, mentre altri distretti non li hanno utilizzati. La Regione sta ancora pensando come suddividerli, invece che darceli subito, per poter riprendere questo servizio essenziale.  Purtroppo tale situazione è di competenza, come si è detto, della Regione, però noi abbiamo l’intenzione di utilizzare anche altri strumenti, cioè leggi che permettano di fare l’assistenza senza gravare sul Bilancio comunale.

 

La cittadinanza che l’ha votato numerosa, lo sostiene in questo compito, (che vedo piuttosto arduo anche nel resto dell’Italia), oppure resta in passiva attesa…  magari lamentandosi?

Ci sono un po’ tutti gli atteggiamenti. Ci sono persone che incontro, che scrivono su FB o che mi contattano via mail, che mi invitano ad andare avanti dimostrandomi la loro solidarietà. C’è qualcuno che invece si lamenta della buca della strada, della luce spenta, quelli ci saranno sempre, però l’atteggiamento complessivo è un atteggiamento positivo.

Elementi importanti, per la società civile, sono le biblioteche e i musei, veicoli trainanti per la crescita culturale della comunità. A questo punto le chiedo: com’è la realtà ragusana quanto a biblioteche e musei?

La situazione della biblioteca è buona e organizzata abbastanza bene.  Dovremmo potenziarla ulteriormente per poterla rendere multimediale dotandola di Wi-Fi, in modo che possa  diventare uno spazio diverso.

Sui musei, invece, siamo un po’ più indietro. C’è poca possibilità di fruizione. Abbiamo intenzione, come Le ho detto, di fare la Pinacoteca, che manca, per mettere opere dei nostri artisti locali. C’è bisogno di fare il museo dell’arte contadina, ma lo faremo in uno spazio al castello di Donnafugata, fatto per valorizzare uno spazio museale, ideale per eventi culturali e per fare mostre. Però lì, dobbiamo vedere il modello di gestione, perché non abbiamo personale sufficiente per   tenere l’orario d’apertura, che un museo dovrebbe avere.

 

Tra i musei di Ragusa vorrei parlare di quello civico, cioè della città. Ho avuto  modo di consultare  il registro con i commenti dei visitatori, tra cui molti stranieri con dichiarazioni entusiastiche. Ciò significa che il museo  è apprezzato per tema trattato. Tra l’altro anche Lei, ha avuto modo di constatarlo personalmente il 13 luglio quando ha accompagnato  il gruppo dei canadesi. Perché non si provvede a spazi più consoni alla quantità di reperti sempre più numerosi?

Questo è sicuramente un problema che abbiamo. Nel senso che il museo al momento  ha spazi angusti e non sono certo l’ideale, i reperti sono ammassati, ma stiamo pensando a trovare un posto adatto.

 

So,  per informazioni dirette, che ci sono musei che intendono gemellarsi col vostro museo civico,  per approfondimenti, studi e ricerche, collegati ad Atenei di studi storici, in quanto il vostro è l’unico in Italia per il tema trattato, esclusivo, e così ampio per la dovizia e qualità dei reperti. Non trova essenziale promuoverlo?

Io ritengo che sia una cosa che verrà automaticamente quando si   creerà uno spazio più consono a quelle che sono le dimensioni reali del museo. Faremo in modo che ci sia posto per fare anche conferenze; ecco perché c’è la necessità  di una collocazione adatta. Abbiamo anche intenzione di dare a questo museo una sua autonomia dal punto dal vista gestionale. Il museo non è una cosa statica e, nello spazio angusto, non avrebbe possibilità di autopromuoversi.

 

Cambiamo argomento. Lei ha trovato una situazione cittadina difficile, che Lei ora deve affrontare e risolvere con urgenza. Come pensa di riuscirci?

Le situazioni cittadine difficili sono tante. La rete idrica, per esempio è una di queste.  L’emergenza  è continua, perché la rete è vecchia, e questo determina rotture, disservizi,  manutenzione continua, di conseguenza dobbiamo fare grossi interventi. E urgente anche mettere in sicurezza i pozzi. È un capitolo importante anche per la salute dei cittadini.

Le sono anche  varianti al Piano Regolatore Generale, perché abbiamo vincoli scaduti e va aggiornato. Sono i tre grossi interventi da fare subito. Poi anche altri interventi su opere che sono i rimaste incomplete.

 

Bene, signor Sindaco, Le auguro un buon lavoro e di ottenere ottimi risultati per la Sua città. Vuole lanciare un messaggio ai lettori di RagusaOggi e ai suoi concittadini?

Il messaggio è quello di chiedere un po’ pazienza e di darci il tempo di lavorare, e di cambiare… quello che c’è da cambiare.

E auspico che ognuno si senta responsabile, nel suo piccolo, della città. La partecipazione per me è importante  e siamo aperti a tutti.

 

Adelina Valcanover