INTITOLAZIONE DEL PORTO DI DONNALUCATA A FRANCESCO NIGITO

A partire da domenica 12 Marzo il PORTO  di Donnalucata  e la via adiacente  avranno  una  loro denominazione: FRANCESCO NIGITO,  MEDAGLIA  d’ARGENTO AL VALOR MILITARE.

La determinazione  è stata assunta dal  Comune di Scicli, su iniziativa dell’Associazione Marinai d’Italia sezione di Scicli e sostenuta dai  nipoti  di Francesco Nigito:  Carmela   Miceli spostata Campo,  Maria Concetta Miceli   in Caruso e Bartolo Miceli  con la moglie  Rosalba Di rosa, che avranno l’onore di tagliare il nastro di inaugurazione.

E’ prevista una cerimonia  con la partecipazione delle Autorità civili e Militari. Si attende tra gli altri il Comandante generale di Mare Sicilia, Amm. Andrea De Felice, che è la massima Autorità della Marina, presente in Sicilia.

L’inizio è previsto alle ore 10,00 presso il lungomare in via della Repubblica , ove vi sarà il raduno di tutti i  partecipanti,  oltre  cento tra  Sottoufficiali  e  Marinai , provenienti anche da altre Province della Sicilia.

Ci si muoverà   subito dopo, in corteo,  verso il Monumento  dei  CADUTI  IN  MARE, in via Marina, per rendere loro omaggio con la deposizione di una corona di Alloro.

Alle dodici, ritornando  verso il porto  si  procederà  con la  scopertura e la benedizione delle targhe   stradali di denominazione della Via e del Porto.

La funzione religiosa  è affidata al Vicario Foraneo, Mons.  Ignazio  Lachina.

Francesco NIGITO  era nato a Scicli nel 1921. Fu arruolato in Marina all’inizio della seconda  guerra Mondiale. Fu assegnato alla torpediniera POLLUCE, ove in breve tempo raggiunse il grado di Nocchiere. In questa sua  qualità partecipò a diverse operazioni di guerra.

Il  4 settembre del 1942 la torpediniere fu colpita da bombe incendiarie  lanciate  da aeri  inglesi, in una giornata di pessime condizioni atmosferiche e con il mare forza dieci.

La nave riportò gravissimi danni ed  vi fu un grosso incendio. Il comandate con il suo Nocchiere Francesco Nigito, si adoperarono  in tutti modi  e a costo della loro vita, perché il fuoco non raggiungesse  i depositi di munizioni e di carburante.,  e  dare  tempo all’equipaggio di  procedere alle operazioni di salvataggio.

Si salvarono quasi tutti. Solo alcuni morirono  quando già si erano allontanati dalla nave per le condizioni pessime del mare.

Per Nigito non ci  fù  però  niente da fare; era troppo tardi, perché  nel momento in cui si apprestava anche lui ad  abbandonare la nave assieme al Comandate, ci fu una  forte esplosione e la nave andò a picco in pochi secondi.

L’azione di Francesco NIGITO fu considerata una atto di coraggio e di eroismo e per questo motivo fu insignito  della medaglia d’argento al valore militare per aver contribuito in maniera determinante a salvare la vita ai  150   Marinai e Sottufficiali  che costituivano  l’equipaggio.