E il Trentino-Alto Adige, ma non solo, anziché innervarsi resta…
grigio e secco o gelato di brine, senza quel tocco speciale che regala la neve.
Allora non ci si meraviglia che nei fine settimana o agli inizi -per la classica settimana bianca- ci siano code di automobili, lunghe chilometri in direzione Brennero – Austria, pronte ad attraversare il Ponte d’Europa -con la vignetta sul vetro del pagato pedaggio!
Naturalmente le direzioni sono diverse: Innsbruck e poi in Germania, Monaco e su…a nord …nel sogno di freddo, neve…bianco…
O anziché attraversare la parte più stretta dell’Austria, la si può percorrere di traverso in direzione Alta o Bassa Austria, della cittadina Salisburgo e della capitale Vienna…verso le località turistiche del Tirolo, Carinzia, Stiria, Voralberg…
Kitzbühel, prestigioso centro, Linz -terza cittadina austriaca, famosa anche per la Linzer torte- o le salisburghesi Kaprun, Amadé, Bad Gastein, e sul lago Zell am See, Saalbach- sede di coppa mondiale di sci- Schladming e Sӧlden sono fra quei luoghi frequentati appunto per i monti e l’alpinismo d’estate, e d’inverno per la neve e gli sport connessi.
Pare che, come per un incanto, gli inverni in Austria non manchino mai all’ appuntamento: alberghi, baite, chalet, paesaggi innevati…un inno alla vita di feste e sport caratterizzati dalla neve!
Ogni forma di divertimento sulle piste: impianti sciistici di gare mondiali, trampolini per il salto, le più modeste ciaspole per camminare nella neve alta, sci da fondo, alpinismo, discesa, slittini, bob, pattinaggio sul ghiaccio… E passeggiate nei sentieri fra i boschi, magari in una carrozza trainata da cavalli il cui passo è ritmato da campanelli tintinnanti …osservando abeti e cime, al caldo di coperte di lana sulle ginocchia…
In queste vacanze, ci sta anche una visita a Vienna: tripudio del romantico Impero di Francesco Giuseppe I d’Austria -nipote del ” buon Kaiser Franz”- e sposo della mitica Principessa Sissi, ovvero Elisabetta di Baviera.
Meglio però, ora, mettere la lente sul Palazzo Reale di Vienna, Hofburg, sede imperiale per secoli, chiara costruzione del 1200 che ha subito interventi e ampliamenti fino al 1900; imponente serie di edifici, con giardini, piazze, cortili, in cui è facile immaginare rassegne militare e passaggi di carrozze per feste e viaggi, arrivi di nobili, diplomatici e generali…da e per tutto l’Impero Austro-Ungarico; con la cappella gotica poi resa più barocca.
Il Duomo romanico di Santo Stefano con torre campanaria, è decorato interiormente in stile gotico; costruito su una antica basilica con catacombe; possiede un organo, ed ha un trittico di legno come altare. E’ sito nel bel centro cittadino tranquillo, pieno di negozi e caffè.
Interessanti la Chiesa di S. Carlo, le piazze cittadine e taluni edifici Liberty.
Il castello del Belvedere -due per la verità- sono in città e sono sede museali, e come lo splendido Palazzo della Secessione, sempre in stile Liberty, raccolgono opere degli artisti della corrente artistica innovativa dei cosiddetti secessionisti dell’Art Noveau di cui Klimt fu indiscusso capofila.
Fuori Vienna, il castello e i meravigliosi giardini di Schӧnbrunn, che fu all’inizio, nel 1600, bosco e terreno per cacciare di Massimiliano II, che vi costruì una piccola casetta di caccia.
Quando si progettò il castello, idealmente esso doveva divenire più esteso della Reggia di Versailles, ma costi di guerra ridimensionarono la realizzazione finita solo durante il regno di Teresa d’Austria. Il castello -la più grande costruzione d’Austria- è stato la sede della casa imperiale d’Asburgo dal 1730 al 1918; è circondato dal parco barocco con prati, fontane, labirinto, statue, palazzetti e la voliera, la Casa del tramonto, il giardino botanico e zoologico, la serra con le palme, e soprattutto la famosa Gloriette, in cima alla collina.
A Vienna ci si può divertire sulla più moderna ruota panoramica del Prater, che mostra tutta la città e ha la zona ricreativa sottostante sempre aperta.
Tornando a noi, e agli inverni mancati, stavolta, questo inverno intendo, sia l’Austria che la Germania, fino a qualche giorno fa, esattamente come tutto il Nord Italia, erano brulle o persino verdi lungo i pendii e i prati, ma nelle zone alpinistiche la solita striscia di neve artificiale assicurava la possibilità di fare dello sci – forse un po’squallida, fra l’erba o i sassi a fianco, ma non mancava ed era movimentata di sciatori agili e colorati.
Meglio, dunque fare le camminate verso i rifugi e i masi attrezzati? Calpestando il tappeto fitto e morbido degli aghi di larici arancioni, a terra lungo i bordi dei sentieri…quasi come d’autunno, stando in compagnia di amici intorno ai caminetti con i ceppi accesi che scoppiettano, o a chiacchierare, gustare ottima cucina, fare lunghe partite con i giochi da tavolo fra grandi e bambini…
Con questo clima, strano, anomalo, sapremo cogliere qualcosa d’altro, dagli inverni alpini, magari imparando dalla tradizione?