Una quarta pompa per aspirare l’acqua e drenare i terreni allagati a seguito dell’alluvione del 9 e 10 febbraio scorsi. E’ quanto è riuscito ad ottenere dal Consorzio di bonifica numero 8 di Ragusa il sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, nel corso dell’incontro in Prefettura tenutosi lunedì scorso alla presenza dei responsabili di Protezione civile che hanno condiviso questa azione di intervento. Una quarta pompa che, aggiunta alle tre in dotazione da prima al servizio consortile della zona, già da lunedì sera ha cominciato a funzionare rispettando i tempi di 24 ore su 24 cercando di prosciugare i terreni della bassa ispicese. Risultato importante, quello ottenuto da Leontini, che diventa ancora più importante con l’accordo che questa ulteriore pompa rimarrà al servizio del territorio sine die, quindi non solo per fronteggiare la calamità dei giorni scorsi. Il primo cittadino, raccogliendo le esigenze del territorio, ha cercato di risolvere in tempi celeri il problema con l’intento di riportare la normalità sul territorio in una ventina di giorni.
“Per molti questo disagio è arrivato per la seconda volta nel giro di appena tre anni e mezzo. Si pensi a soluzioni strutturali che possano, se non eliminare un problema certamente dettato da fenomeni meteorologici sempre più estremi ed a carattere alluvionale, quantomeno limitare i danni per gli imprenditori, costretti a pagare esosi balzelli al Consorzio di bonifica e, ciclicamente, vedere distrutte le proprie coltivazioni” – hanno sottolineato gli agricoltori.
“Quattro mesi fa siamo intervenuti sul canale circondariale rimuovendo, ed in alcuni casi triturando, le canne lì depositate. Ciò ha permesso di contenere il flusso delle acque. Il nostro territorio, proprio la Bassa Ispicese, è seriamente a rischio perchè in esso si riversano le acque provenienti dall’altopiano modicano e da quello ragusano oltre che dalla zona di Rosolini. In questi giorni siamo stati vicini agli agricoltori. Con i responsabili di Ispica Verde e dell’associazione Protezione dei canali abbiamo eseguito una serie di sopralluoghi cercando di fissare una comune azione nell’aiutare la categoria. Speriamo di riuscirci. Intanto continua la conta dei danni che segue un doppio canale, quello pubblico con l’ente impegnato a relazionare su quanto esprime il territorio dopo la calamità e quello privato che spiegherà i danni in agricoltura per ciascuna impresa”.