Ispica: il seminarista Andrea Bonomo ordinato diacono dal vescovo di Noto

Cerimonia ieri sera, sul sagrato della parrocchia Madonna delle Grazie a Ispica, presieduta dal vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, durante la quale è stato ordinato diacono il seminarista ispicese Andrea Bonomo, originario dell’omonima parrocchia. Tanti i  fedeli, i parenti, i sacerdoti ed i diaconi presenti all’ordinazione che precede quella presbiteriale che verrà successivamente. Festa grande per la Diocesi netina con don Andrea che, pronunciando il “Sì” davanti al vescovo, ha espresso il suo impegno di dedizione e di fedeltà nell’annuncio del Vangelo e nel servizio ai poveri, mediante il ministero diaconale e in preparazione alla futura ordinazione presbiterale. Presente anche il sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini.

Uno stralcio dell’omelia di mons. Rumeo durante la cerimonia nel giorno della Festa della Madonna delle Grazie.

Al novello diacono ha parlato così: “carissimo Andrea oggi scegli liberamente e senza costrizione alcuna di dedicare tutta la tua vita al Signore nel servizio della Chiesa. E di questa Chiesa di Noto. In verità, e lo sai molto bene, è Lui che ha posato il Suo paterno Sguardo su di te. È Lui che ha parlato al tuo cuore e ti sei lasciato sedurre. E il popolo di Dio oggi ti fa corona, con la trepidazione e il rispetto che merita ogni scelta d’amore. Sì, perché la tua è una scelta d’amore! Amore vero, amore eterno!”. 

Don Andrea, rivestito degli abiti diaconali e tenendo alto il libro dei Vangeli, ricevuto dalle mani del Vescovo, inizierà ora il suo servizio di carità ai fratelli. Sarà ad avola ed a Noto.

Mons. Rumeo ha annunciato, al termine della celebrazione, il servizio che don Andrea svolgerà nei prossimi mesi. Il novello diacono sarà ad Avola ed a Noto, in due luoghi significativi, dove tante ferite attendono la medicina dell’amore divino: l’Ospedale e il Carcere. “Don Andrea potrà così esercitare l’Apostolato dell’ascolto, in attesa di essere ordinato presbitero, donandosi così interamente per il servizio a Dio e ai fratelli nella Santa Chiesa” – ha concluso il vescovo Salvatore Rumeo.

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