Come nella trama di un film (comico), ad Ispica è stato tentato un raggiro ai danni del proprietario di un bar mediante uno scambio d’identità; ma forse le cose appaiono ancor più ilari, se consideriamo che il truffatore ha usato i documenti del fratello per compiere il misfatto.
Ma veniamo alla cronaca: una settimana fa L.B.,35 anni, originario di Pachino (SR), era entrato in un bar ed era riuscito a farsi accreditare una ricarica di ben 264 euro sulla carta prepagata. Non avendo con sé del contante con il quale pagare il gestore per la cifra corrispondente, L.B. aveva convinto il barista ad attenderlo in breve tempo, mentre lui andava al bancomat per prelevare il denaro necessario; il truffatore aveva quindi lasciato in garanzia un documento d’identità.
Tuttavia, come ben si può immaginare, egli non è più tornato a saldare il debito. Dopo aver aspettato invano, il gestore del bar è andato a denunciare l’accaduto ai Carabinieri di Ispica, che hanno sequestrato il documento (in realtà risultato appartenente a L.M., fratello trentenne del truffatore) e sono riusciti a risalire ad L.B., dopo aver eseguito i dovuti accertamenti sulle coordinate della carta prepagata.
L.M. aveva denunciato lo smarrimento del proprio documento d’identità nel 2005; a quanto pare era stato il fratello ad appropriarsene, ed essendosi curato di sostituire la fotografia, egli ha voluto utilizzarlo per compiere qualche piccola truffa di questo genere. Le cose però non sono andate come sperava L.B., che è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica.