ISTRUZIONE E ISTITUZIONI SCOLASTICHE A SCICLI, TRA STORIA E MICROSTORIE.

Sabato 29 settembre, in occasione delle Giornate del Patrimonio Europeo, sarà inaugurata a Scicli la mostra dal titolo “Istruzione e Istituzioni scolastiche a Scicli, tra storia e microstorie. XIX secolo – prima metà del XX secolo”.

L’iniziativa è curata dall’Archivio Storico dell’Opera Pia Carpentieri, recentemente riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac) tra i beni di interesse storico particolarmente importante, e dal Museo del Costume, ed ha come tema l’istruzione e le istituzioni scolastiche presenti a Scicli dal periodo borbonico, esattamente dal 1777, sino agli anni ’30 del secolo scorso. Sono le carte dell’Archivio dell’Opera Pia Carpentieri, ordinato e diretto da Giovanna Giallongo, a rivelare una ricca parte inedita della storia di alcune istituzioni scolastiche locali. Contemporaneamente vengono svelate una serie di microstorie che impreziosiscono questo paziente lavoro di ricomposizione. Affiorano, così, storie di donne venute a Scicli per insegnare, alcune giunte da molto lontano, come Mondovì o Rovigo, altre provenienti dalle più vicine città di Palermo, Noto, Avola, Modica. Sono storie che si intersecano con la quotidianità e il bigottismo di un paese di confine estremo, dove vita e sogni, desiderio di cambiamento ma anche nuovi metodi didattici si infrangono contro il rigido e miope conformismo delle autorità locali. Cadono nel vuoto, persino, le ripetute richieste di semplici, essenziali, quanto poveri strumenti didattici. È una società che non riesce ancora a svegliarsi dal lungo torpore in cui era stata tenuta durante il lungo periodo borbonico. La lunga sequenza di avvenimenti che condurrà l’istruzione dai confini borbonici ed ecclesiastici fino all’esasperazione del concetto di patria e di stato nel periodo fascista, si sviluppa intorno a povere vicende umane, apparentemente scomparse, sopite sotto quell’enorme sedimento che è il trascorrere del tempo. Di queste vicende, alcune rivelano un profondo disagio culturale, altre sono testimonianza di uno scontento quasi pernicioso, un mal di vivere in grado di avvelenare le già fragili relazioni esistenti. La lotta all’analfabetismo in Sicilia, quella pesante eredità che il regno borbonico lascia all’Italia unita, passa anche attraverso storie come quelle che emergono dalla mostra del 29 settembre.

A corredo della documentazione saranno esposte immagini fotografiche che costituiscono un prezioso contributo alla ricostruzione storica di quel lontano periodo.

La mostra è inserita nel programma nazionale delle Giornate del Patrimonio Europeo e si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac) e della Rete Museale della Cultura Iblea; fa da sponsor l’Antica Dolceria Bonajuto di Modica.

L’esposizione sarà inaugurata sabato 29 settembre alle ore 18.30 nei locali di Via Francesco Mormina Penna 65, e resterà aperta fino al 30 ottobre 2012.

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