L’Italia dei Valori, tramite il suo segretario nazionale Ignazio Messina, già dal 2 agosto scorso, ha depositato in Cassazione, a Roma, una proposta di legge d’iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo che prevede il divieto di tutti i giochi nei quali ricorre il fine di lucro, sono previste puntate in denaro e quelli nei quali la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria. L’obiettivo è quello di bloccare quella che è diventata una piaga sociale una vera e propria patologia che interessa un numero impressionante di cittadini. Sono, infatti, circa 800 mila le persone affette da ludopatia, la malattia derivante dalla dipendenza dal gioco, e circa 3 milioni i soggetti a rischio patologico. Senza considerare che, ogni anno, sono necessari circa sei miliardi per le cure dei soggetti dipendenti dal gioco. Secondo l’Italia dei Valori si tratta di un costo elevatissimo da abbattere, e la proposta prevede infatti il divieto assoluto e totale dei giochi d’azzardo e un sistema sanzionatorio molto più rigoroso rispetto a quello vigente.
In questa lotta anche l’Italia dei Valori di Ragusa ha fatto la sua parte con poco più di 1000 firme raccolte in tutta la Provincia, ben oltre l’obiettivo minimo prefissato dal coordinamento regionale. L’8 dicembre le firme verranno depositate alla Consulta che ne esaminerà la validità.
“Ancora una volta, coerentemente con la nostra storia, l’idv è scesa in piazza a fianco dei cittadini – dichiara il portavoce provinciale Vito Laterra – Il gioco d’azzardo è la droga di questo secolo ed è pure legale perché coperta da uno Stato che vuole fare cassa sulle pelle dei cittadini. In Italia, dove il debito pubblico ha raggiunto livelli impressionanti, si fanno il 19% delle giocate d’Europa. Tutto ciò – continua Laterra – è la dimostrazione di come nei momenti di crisi la gente vuole tentare la fortuna, il gioco non è quello del divertimento ma della disperazione. La disperazione di coloro che sperano di poter cambiare vita, vendendo anche i propri averi e riducendosi sul lastrico. Noi dell’Italia dei Valori vogliamo interrompere questo gioco della disperazione con il patrocinio dello Stato. E uno Stato che non porta avanti una seria lotta all’evasione e alla corruzione ma, al contrario, prende soldi dalle tasche dei cittadini attraverso il gioco d’azzardo, non è uno Stato da rispettare perché si comporta come un biscazziere”.
Italia dei Valori pone l’accento sugli interessi che la criminalità organizzata ha verso il gioco d’azzardo .
“Nell’articolo 14 del testo della Delega fiscale, redatto dal Comitato ristretto della commissione Finanze della Camera, in merito ai giochi d’azzardo si parla dell’identificazione dei giocatori, in un’ottica di contrasto al riciclaggio di denaro. Infatti, se il gestore dell’attività è un soggetto riconducibile alla malavita ha, di fatto, la possibilità di riciclare il denaro a un prezzo bassissimo. Peraltro, sempre in quel testo, si parla anche della limitazione della pubblicità. Tutto ciò conferma come lo Stato si incarti, a proposito di gioco d’azzardo legalizzato, e tenti di avere la botte piena e la moglie ubriaca. – sottolinea Vito Laterra -Vorrebbe, cioè, favorire un prelievo di quasi 100 miliardi all’anno dalle tasche dei cittadini che si rovinano, per applicarvi un miserabile PREU (prelievo erariale unico) del 10%, e contemporaneamente evitare le pericolose conseguenze rappresentate dall’invadenza della criminalità organizzata, accompagnate dalla proliferazione dell’usura, dei banchi dei pegni o dei compra oro. Davanti a quella che deve essere considerata la nuova piaga sociale di questi tempi – conclude – lo Stato si affanna a produrre inutili palliativi pur di fare disumanamente cassa sulla pelle dei contribuenti. Per di più, il vano tentativo di ridurre il danno, prospettato anche dalla delega fiscale, richiede, anche per i controlli dei nomi e la prevenzione delle ludopatie, maggiori spese a carico della collettività. Cioè lo Stato mette in essere le condizioni per la malattia, lucrandovi sopra, anche a costo di spendere di più per controlli, cure e prevenzione”