Anche l’Università di New York è culturalmente vicina alla Ibla Fondation, la fondazione con sede nella Grande Mela, che si occupa dell’organizzazione del concorso internazionale Ibla Grand Prize giunto alla 19esima edizione. Lo ha dichiarato la baronessa Mariuccia Zerilli Marimò, ospite d’eccezione di quest’anno, intervenuta stamani alla conferenza stampa di presentazione. Tra i presenti anche il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, il presidente della Provincia, Franco Antoci, il maestro Salvatore Moltisanti, direttore artistico del concorso, la dottoressa Cettina Spampinato, il dott. Salvo Di Fini, la pianista Chie Sato Roden, la prima vincitrice dell’Ibla Grand Prize. Il concorso si svolgerà come sempre alla sala Falcone Borsellino a Ragusa Ibla con le esibizioni riservate alla giuria internazionale presieduta dal maestro Marcello Abbado mentre sarà piazza Pola, poco più su, ad ospitare, quest’anno a partire dalle 20, le esibizioni libere dedicate al pubblico. Oltre 200 i partecipanti al kermesse musicale che si apre dall’1 all’11 luglio prossimi. Provengono da ogni parte del mondo e sognano di vincere non un premio in denaro ma una serie di concerti che si svolgeranno nelle principali capitali internazionali dove approderanno le serate Ibla Awards all’interno dei teatri più prestigiosi. Sull’importanza e sulla valenza anche turistica del concorso si sono soffermati ieri mattina gli amministratori, a partire dal sindaco Nello Dipasquale: “Il Comune di Ragusa è il principale sponsor della manifestazione che praticamente ormai da 20 anni fa riecheggiare il nome di Ibla in tutto il mondo, grazie alla partecipazione di centinaia di concorrenti e ad una serie di concerti che si svolgono successivamente nelle più importanti location e capitali del mondo, l’ultima esibizione è stata quella dinnanzi alla famiglia reale del Ghana. Il concorso si appresta a compiere i suoi 20 anni, sicuramente continueremo a lavorare per realizzare un’edizione speciale”. Il presidente della Provincia, Franco Antoci ha sottolineato la valenza culturale del concorso: “Un obiettivo a cui fin dall’inizio si è mirato, ottenendo poi il relativo riscontro”. La baronessa Zerilli Marimò ha parlato della fama di Ibla e del concorso negli Stati Uniti grazie a numerose iniziative “alcune delle quali dedicate al sociale, e ad attività concertistiche che sono ben accolte nel circuito universitario e scolastico”. La Zerilli Marimò, assieme ad altre appassionate del concorso, come la principessa d’Indonesia Dewi Sukarno e la Lilian Vernon, è considerata una “donna Ibla”, ovvero una donna che in America si è spesa e continua a spendersi tantissimo per rilanciare l’immagine di questo lembo di Sicilia, al punto tale che affettuosamente gli amici hanno definito la Zerilli Marimò e le altre importanti chairwoman, le “donne Ibla”. Infine il maestro Moltisanti ha parlato della qualità eccezionale dei concorrenti che hanno già superato importanti festival e concorsi prima di approdare all’Ibla Grand Prize.