LA BATTAGLIA CHE NON FINISCE

Il 17 Novembre 1939, le truppe naziste fanno irruzione all’interno dell’Università Carolina di Praga, uccidendo 9 studenti e deportandone più di 1200 nei campi di concentramento. Nello stesso giorno, tutte le università dell’allora Cecoslovacchia vengono chiuse. Le atrocità naziste avvengono in reazione alle proteste pacifiche guidate dagli studenti contro l’occupazione tedesca.

Dal 1941, questa data è stata celebrata come Giornata Internazionale dello Studente. In tutto il pianeta gli studenti continuano a lottare contro la repressione, per il fondamentale diritto umano di accedere all’istruzione gratuitamente a tutti i livelli e per una società inclusiva e democratica.

Oggi anche gli studenti siciliani sono scesi in piazza per non dimenticare.
A Trapani un cineforum sul film “L’attimo fuggente”, a Messina una assemblea tematica così come a Caltanissetta hanno portato gli studenti a una riflessione sul diritto allo studio. A Palermo e Messina i ragazzi si sono mobilitati attraverso cortei con più di 2000 partecipanti per entrambi i territori.

“Le piazze proseguiranno fino a domani per Messina e al 22 per Siracusa”, dichiara Flavio Lombardo, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Sicilia.
“Gli spazi di confronto verranno alimentati per tutto l’autunno, attraverso le assemblee scolastiche ed extrascolastiche per far riavvicinare i giovani a una visione collettiva dei diritti. Chiediamo al Governo di accettare le nostre proposte, o per lo meno di ascoltarci, come promette di fare da anni. Non possiamo più aspettare una legge regionale sul diritto allo studio continuando a vedere ogni giorno studenti e studentesse non tutelati e chiediamo anche una legge nazionale unitaria che possa abolire definitivamente le disparità tra Nord e Sud, che nella scuola pubblica più che mai dovrebbero essere inesistenti.” continua Lombardo.

Oggi gli studenti sentono il bisogno di parlare di identità europea e di riappropriarsene. Essere studenti in Sicilia deve essere parte del sentirsi studenti in Italia e quindi in Europa, in una prospettiva di tutela e di confronto più ampia. In questo senso si muove anche la campagna dell’OBESSU, dal nome Global Call for Action, che lanciando l’hashtag #access4all richiede con forza un sistema di welfare studentesco europeo e un sistema di pubblica istruzione veramente accessibile per tutte e per tutti, con una particolare attenzione per gli studenti delle fasce più deboli della nostra società.

“Il nostro slogan quest’anno è stato “Vogliamo un cambio di prospettiva” sui temi di edilizia scolastica, trasporti, orientamento, e tutele legislative perché #precarisiamogià.” conclude Lombardo.

#17Now, se non ora quando?