La cura della malattia deve essere intesa come cura della persona malata e questo richiede un impegno non solo clinico ma anche umano frutto di comunicazione da parte del medico e partecipazione attiva e consapevole da parte dei pazienti permettendo, così, la realizzazione di un rapporto di fiducia reciproca tra i pazienti e gli operatori della sanità.
E’ pervenuta alla Direzione dell’ASP la lettera della dott.ssa Marisa Saia, che ha chiesto, espressamente, il desiderio che venga pubblicata perché l’esperienza positiva vissuta “possa offrire uno spunto di riflessione.”
“Spesso si parla di mala sanità. Con questa nota, invece, voglio parlare dell’eccellenza di alcuni professionisti che operano nel nostro territorio e spero che anche questa notizia possa offrire uno spunto di riflessione,così come l’ha offerto a me.
Mia madre da tempo accusava una serie di malesseri, per la precisione già dallo scorso giugno. Più e più volte si è rivolta al medico curante che ha continuato a sottovalutare il problema. Alla fine di agosto il dimagrimento era diventato notevole ed ingiustificato, al punto da decidere di compiere un ecografia, dalla quale è emersa la presenza di una massa di ben 10 cm che interessava l’intestino. Grazie alla professionalità del dott. Arestia, che ha deciso di eseguire una Tac in urgenza, abbiamo scoperto che mia madre rischiava un’occlusione intestinale, data da un grosso tumore, che l’avrebbe consegnata alla morte. A quel punto non c’era tempo da perdere per un immediato intervento, ma a chi rivolgersi? Così ci siamo affidati al dott. Antonacci, che grazie alla sua grande disponibilità e competenza, ha valutato il caso clinico di mia madre lo stesso giorno in cui ci siamo rivolti a lui ed ha deciso immediatamente di intervenire. Nel reparto di
chirurgia dell’ospedale Guzzardi di Vittoria abbiamo trovato grande disponibilità e senza dubbio il dott. Antonacci ha svolto il suo lavoro più che egregiamente; io stessa ho avuto la possibilità di poter assistere all’intervento chirurgico. La sua grande professionalità e precisione hanno salvato la vita di mia madre. A lui va il nostro grazie di cuore. Ciò a dimostrazione del fatto che tante volte non è necessario rivolgersi a strutture sanitarie private o esterne all’ambito territoriale, ma vi sono in loco eccellenze sanitarie che andrebbero ulteriormente valorizzate e messe nelle condizione di meglio operare nel totale interesse dei pazienti.”
E’ il ringraziamento che una lettrice vuole pubblicamente fare a quei tanti bravi medici che ogni giorno più che un lavoro svolgono una missione, e che vuole ricordarci che per un caso di malasanità di cui si parla ce ne sono tantissimi quotidiani di buona sanità che non fanno notizia.
A tutti loro un ringraziamento.