“Ciò che è veramente essenziale risiede nel ‘vuoto’, solo in esso il movimento diventa possibile”. A questa citazione di L. Tze si ispirano i giovani architetti del progetto “Ciusa 2.0 connessione al paesaggio”. Loro sono gli Architetti paesaggisti Bufalino e Bracchitta e l’Architetto Occhipinti, anche se preferiscono farsi chiamare Turido, Alessio e Vincenzo. Sono il più giovane gruppo di professionisti presenti alle tre giornate di studi intitolate “Paesaggio tra archeolgia e architettura” organizzate al Castello di Donnafugata. Dal 6 all’8 Dicembre infatti, accanto ad alcune imprese e ad alcuni studi di progettisti della nostra provincia, è possibile incontrare anche questi
ragazzi. Dal un loro incontro professionale della scorsa primavera nasce il bisogno di dare una nuova identità al “vuoto”, una rigenerazione, una diversa percezione. Come? “E’ partendo proprio da vuoti agricoli che può nascere un’azione di tutela e valorizzazione del nostro paesaggio” ci spiega l’Arch. Bufalino. “La base di partenza non può che essere la cellula madre del paesaggio ibleo, la più caratteristica: la Ciusa. A dispetto dell’apparente anti-economicità di ogni attività
imprenditoriale, il vuoto agricolo (in realtà pieno biologico) potrebbe rappresentare la cellula del
rinnovamento di un nuovo sistema sociale ed economico”. Continua l’Arch. Occhipinti “il progetto Ciusa 2.0 è la sperimentazione di un servizio digitale del paesaggio. Abbiamo voluto applicare il concetto di Smart City alla realtà rurale. Pensiamo che un agricoltore possa trarre vantaggio dall’ausilio della tecnologia digitale, diventando così uno ‘smart farmer’ ”. Quindi un’occasione di riutilizzo dei vuoti agricoli nell’ottica di nuovi impulsi produttivi, creativi e sperimentali. Si
tratta di riduzione della filiera produttiva, di valorizzazione delle colture tradizionali ormai perse e
soprattutto della creazione di un circuito turistico ambientale. In pratica, un’opportunità di incontro tra consumatori, agricoltori, proprietari terrieri e investitori per la creazione di reti sperimentali di attività economiche basate sul concetto di sussidiarietà. Quindi è immaginabile un panorama socioeconomico in cui la Ciusa, in qualità di unità agricola, possa svolgere il ruolo di incubatore sociale per nuovi scenari inclusivi a favore anche delle categorie deboli della società.
L’Arch. Bracchitta ci spiega che l’istallazione video presente si intitola “Empty Vision” ed è stata realizzata esclusivamente con materiali di riuso e a costo 0. Il progetto vede come partner Coldiretti Ragusa, Legambiente Ragusa ed da poco è stato incubato dalla Camera di Commercio di Ragusa per diventare una Start-Up per una possibile impresa sociale. E’ possibile seguire i progetti del team su Facebook e Twitter.
Irene Difalco
Referente Giovannella Galliano Giornalista