“Irminio non solo non lascia, ma raddoppia”. Così Giampiero Saini, da poche settimane amministratore delegato della storica azienda petrolifera ragusana, commenta l’importante passaggio che è stato chiamato a guidare e che passerà dalla chiusura temporanea del centro oli di San Paolino, il sito che da oltre 30 anni produce olio e gas in provincia di Ragusa, e dalla conseguente cassa integrazione straordinaria per i 14 dipendenti lì impiegati.
Irminio prevede infatti, in un quadro molto ampio di riorganizzazione e di rilancio aziendale, di realizzare innanzitutto un workover (un’operazione di manutenzione straordinaria) sul pozzo “Irminio 4”, finalizzato a ripristinarne la produzione a livelli economicamente congrui, e di procedere successivamente con altri interventi sui pozzi “Irminio 3” e “Irminio 5”, per ottimizzarne la resa.
“Questo consistente programma di lavori sul sito di San Paolino – commenta Saini – può essere effettuato solo chiudendo per il tempo necessario l’attività estrattiva. Per questo motivo l’azienda ha pianificato l’utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria per i 14 dipendenti impiegati sul sito, per il tempo che sarà necessario all’esecuzione degli interventi sul pozzo Irminio 4: prevediamo circa 12 mesi. Alle risorse umane abbiamo illustrato i nostri progetti. Cercheremo tutti insieme di raggiungere nei tempi prefissati gli obiettivi: efficientare i siti produttivi, aumentare la produzione, programmare a lungo termine l’attività estrattiva e di ricerca, aumentando l’occupazione per i prossimi anni”.
Irminio lavorerà in questi mesi anche per l’ottimizzazione del sito di Buglia Sottana, che ha visto l’importante e impegnativa perforazione del pozzo “Irminio 6” tra il 2016 e il 2017. In questo campo è previsto infatti un intervento per efficientare la produzione del pozzo, oltre che la realizzazione di un nuovo Centro Oli.
Queste attività, che richiederanno importanti investimenti da parte degli azionisti, porteranno – a programma completato – l’assunzione di almeno 10 nuovi dipendenti, che si aggiungeranno a quelli che riprenderanno l’attività sul sito di San Paolino alla fine della Cassa Integrazione.
“A Buglia Sottana nel 2019 avvieremo anche la perforazione del pozzo “Irminio 7”, già autorizzato” – sottolinea l’amministratore delegatoSaini – mentre è in fase autorizzativa il permesso di ricerca Case La Rocca, dove speriamo di poter produrre nei prossimi anni ulteriori importanti quantitativi di olio e gas”.