“L’agricoltura dell’altopiano ibleo e della fascia trasformata è in crisi. Il settore dell’edilizia, un tempo altro cuore pulsante dell’economia locale, è in grave difficoltà. Della grande industria presente nella nostra città non sentiamo parlare più da tempo. Le piccole e medie imprese artigianali e del commercio portano avanti una strenua resistenza ma, di fatto, anche queste ultime sono state costrette a un drastico ridimensionamento della propria attività oltre ad avere avviato drammatiche politiche di tagli. Insomma, in una sola parola, è un disastro per l’economia locale”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale Enzo Licitra estremamente preoccupato per le ripetute notizie aventi ad oggetto licenziamenti che riguardano ormai da vicino tutti i settori produttivi, non risparmiando nessun comparto. “Questo, purtroppo – afferma – ci fa comprendere che l’onda lunga della crisi economica ha raggiunto in pieno anche l’area iblea. E se qualcuno parlava di uscita dal tunnel a breve, si sarà dovuto ricredere prendendo atto di una situazione che, alla luce proprio di quanto stiamo registrando in questi giorni, rischia di diventare più drammatica, sino a sfiorare la tenuta della coesione sociale”. Considerato che la crisi investe trasversalmente tutti i settori dell’economia locale, per Licitra è necessario fare riferimento a quella che istituzionalmente rappresenta la “case delle imprese”.
“La Camera di commercio di Ragusa – dice il consigliere – deve fungere, ora più che mai, da collante delle varie realtà produttive presenti sul territorio. E’ l’ente che, anche dal punto di vista istituzionale, più che tutti gli altri, rappresentando le esigenze del mondo produttivo locale, ha in sé la capacità di riuscire a rispondere a specifiche necessità o, quantomeno, può avviare percorsi analitici che ci consentano, ancora di più di quanto non sia accaduto in passato, di esplorare nuovi mercati. So benissimo che la Camera è stata impegnata, anche negli anni scorsi, ad adottare iniziative che potessero in qualche modo favorire l’apertura di scenari internazionali. Ma forse questa prospettiva meriterebbe di essere potenziata ancora di più. Così come potrebbe essere opportuno, in questa delicata fase, rilanciare l’attività del tavolo provinciale per il lavoro e lo sviluppo, una valida iniziativa che aveva presentato una piattaforma di richieste ricca di contenuti su cui, però, non c’è stato alcun pronunciamento da parte dei Governi regionale e nazionale. Ritenendo, dunque, che l’attività del tavolo in questione non sia stata ancora esaurita, chiedo di valutare l’opportunità di rimettere in moto un organismo che avrebbe, tra l’altro, il compito di monitorare la crisi economica nel momento forse più delicato di sempre sul fronte dello sviluppo della nostra provincia”.