La denuncia della mamma di una bimba autistica: “Attesa di un anno per cure odontoiatriche”

Il calvario dei bambini disabili con autismo grave e dei loro genitori. Mesi dopo mesi, anno dopo anno, sono costretti a fare i conti con i mille ostacoli della sanità regionale e nazionale, con gli intralci della burocrazia, con i servizi che non ci sono o che non funzionano come dovrebbero.

È il caso di Tania Argentino, madre di una bambina con una grave forma di autismo. La bambina aveva bisogno di cure odontoiatriche per l’estrazione di un dente da latte che non era caduto, ma per questi pazienti gli interventi chirurgici sono un vero problema per l’atteggiamento poco collaborativo e per la difficoltà di rimanere fermi su una poltrona. Si rendono necessarie l’anestesia e modalità particolari di intervento. L’intervento può essere effettuato dall’unico reparto esistente in Sicilia, l’Odontoiatria dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale.

La bambina, il 9 agosto dello scorso anno, è stata visitata dal reparto di Acireale. Per lei l’intervento chirurgico, definito non urgente, è stato fissato a nove mesi, avrebbe dovuto cioè essere effettuato per il 29 maggio 2024. Poi, nel frattempo, è stato rinviato due volte, dapprima al 3 agosto, poi al 30 agosto.

Tania Argentino ha scritto una lettera di protesta all’Asp di Ragusa

L’attesa e i continui rinvii hanno convinto la madre, Tania Argentino, a prendere carta e penna e a scrivere al direttore generale dell’Asp di Ragusa. “Mia figlia necessita di cure odontoiatriche, ma attendiamo da mesi la sanità pubblica a seguito di continui rinvii, mentre la bambina soffre dal dolore – scrive mamma Tania – Il 9 agosto ci siamo rivolti al Reparto di Odontoiatra Speciale Riabilitativa del Presidio Ospedaliero “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale, dove mia figlia fu visitata per la prima volta. Dopo la prima visita, venne fissato il giorno per l’intervento al 29 maggio 2024!! Dopo 9 mesi!! nell’attesa? Tachipirina al bisogno!”. Ma l’intervento è stato rinviato altre due volte.  “Alla fine l’equipe odontoiatrica avrebbe dovuto operare mia figlia il 3 agosto 2024 (un anno dopo!) presso l’ospedale di Ragusa Ibla, ma l’intervento è stato posticipato ancora una volta al 30 agosto!  Mentre la bambina continua a soffrire!  Fra l’altro il 30 agosto subirà un intervento in anestesia totale per l’estrazione di una mola da latte, senza ricovero! Andrà a casa dopo l’anestesia totale. Come se i problemi di salute e le urgenze dei disabili potessero attendere dopo un anno di continui rinvii. L’Asp di Ragusa ospita l’equipe di Acireale, sulla cui professionalità non si discute (sui continui rinvii si!) Ma mi chiedo, perché l’Asp iblea non ha personale specializzato che può operare per le cure odontoiatriche?  I disabili ragusani non sono disabili di serie B, costretti ad attendere tempi biblici e rinvii per l’estrazione di una mola in base alle disponibilità dei medici di Acireale. Mi chiedo se la direzione sanitaria iblea conosca i problemi dei disabili che necessitano di questo tipo di cure e se ha mai pensato di fornire anche l’Asp del territorio ibleo di una equipe odontoiatrica specializzata. Siamo stanchi di essere considerati pazienti di serie B. La sanita iblea è ancora molto lontana dalla tutela dei disabili a 360 gradi. E questo è solo uno dei tanti disagi che viviamo quotidianamente. La preparazione per una semplice estrazione di dente da latte diventa complicata e costosa poiché devi preparare (a tue spese) anche i controlli preparatori come l’elettrocardiogramma”. E aggiunge: “Se un semplice mal di mola non indigna e non reca problemi a molti, alle famiglie dei disabili può anche sconvolgere la quotidianità per un anno intero. E la colpa di chi sarebbe? Delle Istituzioni sorde e delle aziende sanitarie lontane dalla tutela e dai diritti dei disabili”.

Il primario del reparto, Riccardo Spampinato: “Liste d’attesa lunghe. Siamo l’unico reparto in Sicilia”

Il problema – stando a quanto si è appreso – sta nelle liste di attesa. Il reparto specialistico del Santa Marta e Santa venera di Acireale è l’unico in Sicilia per le cure odontoiatriche ai disabili. Un altro reparto simile si trova solo a Napoli. Il reparto di Acireale, quindi, è l’unico per quasi sei milioni di abitanti e spesso riceve pazienti anche di altre regioni. In un anno ha effettuato 1600 interventi, 33.000 nei vent’anni di vita (è stato istituito nel 2004). “Le nostre di liste di attesa sono lunghe – spiega il primario del reparto, Riccardo Spampinato – capisco che nove mesi di attesa sono tanti, ma noi abbiamo un’utenza che è di tutta la regione e anche più. Ovviamente per i casi urgenti i tempi sono diversi, mentre per gli interventi programmabili siamo costretti a queste attese. Da 12 anni ho presentato una proposta chiedendo che questi reparti vengano previsti uno ogni tre milioni di abitanti. Purtroppo, le nostre richieste sono rimaste inascoltate”.

Per il caso della bambina di Vittoria Spampinato spiega. “Abbiamo rinviato perché nel frattempo è stata rinnovata la convenzione con l’Asp di Ragusa e abbiamo potuto programmare l’intervento a Ragusa, con minori disagi. La signora non ci ha mai segnalato un aggravamento della situazione e – avvertita telefonicamente – non ha segnalato particolari problematiche. Nei casi più urgenti, cerchiamo di risolvere i problemi”.

Le mille disfunzioni della sanità siciliana. Con reparti che lavorano oltre i limiti delle loro possibilità e servizi che – nonostante gli sforzi – sono comunque inadeguati. Grande professionalità, ma lunghi tempi di attesa. “Devo ringraziare l’Asp di Ragusa che ha rinnovato la convenzione – aggiunge Spampinato – e che ci consente di programmare delle sedute a Ragusa Ibla. Con altre Asp non è così. E in altre province siciliane si soffre molto di più”.

E i medici del Santa Marta vivono l’intera loro vita lavorativa in ospedale: nessuna attività privata. Una scelta etica, una scelta di vita. Perché gli unici intervento che possono essere eseguiti sono quelli in una struttura pubblica.

Intanto, “La Stele di Rosetta”, associazione di famiglie di persone con autismo e disabilità, che ha chiesto con forza il rinnovo della convenzione, ha ringraziato l’Asp di Ragusa per il rinnovo della convenzione “che consente alle migliaia di famiglie del ragusano di non dover affrontare lunghi spostamenti evitando così iol disagio del viaggio e del ricovero. Grazie alla professionalità acquisita e all’esperienza – scrivono le famiglie – i nostri figli vengono operati anche in anestesia totale e nel giro di poche ore riescono a rientrare nel loro contesto domestico senza dover affrontare un ricovero che altererebbe la loro routine delicata”. La Stele di Rosetta ha inoltre ribadito come il reparto di Acireale si sforzi sempre di venire incontro alle esigenze delle famiglie, con grande disponibilità all’ascolto, cercando di essere flessibili, comprendendo le difficoltà delle famiglie, mettendo al primo posto il benessere dei pazienti.

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