La diga di Santa Rosalia ed il fiume Irminio sotto i limiti delle falde. L’appello di Legambiente agricoltura

A ciascuno il suo. “Se il finanziamento e la realizzazione delle opere principali, specie per l’agricoltura, spettano alle istituzioni di ordine superiore ovvero allo Stato e alle Regioni, molto rimane nella competenza dei Comuni, a cominciare dalle opportune modifiche e

integrazioni dei piani regolatori e delle relative norme di attuazione, nonché di quei regolamenti che influiscono sulla costruzione degli impianti idrici e sanitari delle civili abitazioni e sul recupero delle acque grigie”, a parlare è Alessia Gambuzza, responsabile di Legambiente agricoltura Sicilia. La siccità è un problema serio da superare per evitare che l’economia del territorio vada  a gambe all’aria.

Poca acqua per aziende agricole e zootecniche.

“Ad aprile il livello dell’acqua nella diga di Santa Rosalia, che rifornisce campagne e città, si collocava sette metri sotto lo sfioro, un dato assolutamente eccezionale. Oggi l’Irminio, principale corso d’acqua del sud est e che alimenta la diga, in alcuni tratti del suo corso appare privo del deflusso minimo vitale, parametro che

stabilisce la quantità d’acqua idonea a garantire la vita della flora e della fauna fluviale. Eventi parossistici in grado di riempire l’invaso in poche ore e di riaprire con forza la foce del fiume, attualmente ostruita, sono possibili, ma costituirebbero ulteriore conferma della criticità ambientale nella quale il cambiamento climatico ci pone di fronte e lascerebbero solo disastri nei territori, fra i quali il trasporto di sedimenti nel fondo degli invasi e a ridosso degli scarichi di fondo, né tantomeno faciliterebbero il rimpinguamento delle falde idriche profonde – afferma Alessia Gambuzza – qualche mese addietro l’allarme è partito per l’agricoltura, soltanto successivamente anche i non addetti ai lavori hanno realizzato il rischio che stiamo tutti correndo in termini di acqua potabile, allevamenti compresi. Un allarme che riguarda anche il poco verde ornamentale del quale disponiamo e la cui scomparsa va invece contrastata in tutti i modi. Sono numerose le azioni che possono essere effettuate per migliorare la captazione delle acque di pioggia e la distribuzione delle acque disponibili, comprese quelle depurate. Così come occorre ricordare che anche e soprattutto nel campo della risorsa idrica vale il detto ‘Il primo guadagno è il risparmio’. Frase che è ormai obbligo convertire in azioni che riguardano anche gli ambienti cittadini, i quartieri e le case di civile abitazione. Nessuna azione, tranne alcune, potrebbero dare risultati in tempi brevissimi, e nessuna mai in assenza di una buona politica che sappia ascoltare, decidere, realizzare”.

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