“Le zone blu dei parcheggi a pagamento sono a norma di legge?”. E’ questa la domanda che i giovani del Partito Comunista di Vittoria contestano a norma dell’art. 7 comma 6 del codice della strada, che recita: “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico. Il dibattito si è acceso dopo che un noto programma televisivo (le Iene) ha evidenziato che la maggior parte delle strisce blu sono illegittime e ha ribadito che: “La carreggiata non può essere adibita alla realizzazione di parcheggi a pagamento”. Fin dall’introduzione nel 2000 delle strisce blu, molte proteste hanno accompagnato questo metodo di parcheggio, l’ultima delle quali lo scorso mese portata avanti dai commercianti del centro storico. La zona blu, tra l’altro,era nata per creare delle opere pubbliche a favore dei cittadini e, al contempo, risanare le casse del comune. Ma a detta dei giovani comunisti di Vittoria, con questi introiti non è stato fatto niente, soprattutto non è stata costituita una rete di servizi pubblici ecosostenibili con la quale si sarebbe potuta migliorare la viabilità della città. Ciò che si vuol capire è se alla base della costituzione di queste zone blu vi sia un progetto concreto o il semplice arricchimento del Comune per mezzo di forme investite da legalità.