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La festa di Santa Lucia celebrata nell’ospedale Maria Paternò Arezzo

La prevenzione prima di tutto. Le tecniche oculistiche, negli ultimi anni, sono riuscite a compiere passi da giganti. L’aiuto che arriva dalla scienza, per le cure delle malattie agli occhi, è davvero notevole. Ma davvero poco si può comunque fare se un problema serio viene riscontrato molto tempo dopo rispetto a quando insorge realmente. Per non parlare dei rischi generati dal glaucoma, il ladro silenzioso della vista come viene generalmente definito.

Sono queste le indicazioni di massima fornite dai medici della Unità complessa di oculistica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa in occasione dell’incontro informativo promosso, questa mattina, dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa, diretto dal sacerdote Giorgio Occhipinti, in occasione della solennità liturgica di Santa Lucia. Erano presenti i medici tuttora in forza al reparto e quelli che lo sono stati in passato, i pazienti, alcuni medici di altri reparti, l’assistente spirituale ospedaliero del Paternò Arezzo, il sacerdote Salvatore Giaquinta.

I medici hanno rilevato che, dopo tre anni, si sentiva la mancanza di questo incontro che mette in risalto il carisma della santa martire siracusana a cui anche gli operatori sanitari del risalto si rivolgono per meglio essere assistiti, sul piano spirituale, nella loro attività. E’ stato consigliato, poi, un controllo annuale della vista soprattutto dopo che è stata superata l’età dei 40 anni. Santa Lucia, protettrice della vista, vede contrassegnata la propria storia da questo speciale riferimento anche sulla base delle notizie che la tradizione religiosa attribuisce alla vita di una santa che, pur essendo di origine siracusana, è molto venerata anche a Ragusa. Don Occhipinti, inoltre, prima della santa messa, ha anche ricordato la necessità di utilizzare con moderazione smartphone, tablet e pc che possono causare danni seri alla vista.