RAGUSA – Una talk divenuta vera e propria lezione di storia sulla mafia in Sicilia negli anni in cui hanno perso la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La storia di una “guerra” che ha coinvolto Palermo e la Sicilia con decine di morti in strada. Una storia che Tony Gentile ha raccontato nel suo libro “La guerra – una storia siciliana” di cui ha parlato ieri sera insieme a Pippo Pappalardo, moderati da Sandro Scalia, per l’ultimo approfondimento di “Gazebook”, il festival internazionale dedicato al fotolibro che nel fine settimana si è svolto a Punta Secca, il borgo marinaro più volte location della fiction di Montalbano. Sotto il faro, antica sentinella del mare, per tre giorni ospiti di caratura internazionale si sono confrontati sul mondo del fotolibro e della fotografia, portando esempi delle proprie esperienze, raccontando episodi della propria professione, offrendo ulteriori spunti di riflessione come nel caso del fotogiornalismo di Tony Gentile che ieri sera ha spiegato anche l’emozione che ha provato per il famoso scatto fotografico che ritrae insieme, sorridenti, sereni e confidenti, i giudici Falcone e Borsellino. Una foto divenuta simbolo della legalità, del valore dell’onestà, della lotta alla mafia. Una foto scattata da Tony Gentile e divenuta patrimonio di tutti. «E’ per me un’emozione fortissima perché so che è lo scatto della mia vita, divenuto simbolo anche nelle manifestazioni contro la mafia da parte dei cittadini – ha spiegato il fotografo siciliano che vive a Roma – Per un fotografo di news è il massimo. Il problema è che purtroppo quella foto di cui sono orgoglioso ritrae persone che non ci sono più, che sono state trucidate dalla mafia in una “guerra” che era in quegli anni in atto a Palermo e in cui uscivi di casa ma non sapevi se saresti tornato». La giornata conclusiva di “Gazebook” ha visto anche altre due interessanti talk. La prima era con Lorenzo Tricoli e Giulia Zorzi che hanno parlato dell’Italia ai nostri giorni, dal bunga bunga a Pinocchio, attraverso il fotolibro che raccoglie foto simbolo della recente storia italiana e le abbina ad alcune frasi della favola di Collodi. L’altro talk ha visto protagonista Federico Clavarino con il suo progetto “Italia o Italia”, la narrazione in foto della vita reale degli italiani e del nostro Paese, tra bellezze architettoniche e vicende da sanare, di cui la politica se ne interessa soltanto a parole. La tre giorni di “Gazebook” ha visto la partecipazione di fotografi di grande fama come Mark Power, Max Pinckers (entrambi fotografi Magnum), Colin Pantall, Guy Martin (sul lungomare la sua mostra fotografica “City of Dreams”. Interessanti anche i workshop con Alex Bocchetto (Akina), Luca Santese (Cesura), Tiziana Faraoni e Daniele Zendroni (rispettivamente photo editor e graphic designer de L’Espresso). In questa tre giorni, all’interno degli ambienti suggestivi di Punta Secca, si è respirata “una brezza nuova, un’aria di vivacità e di freschezza”, ha detto ieri sera l’assessore comunale Giansalvo Allù durante i saluti finali per l’evento promosso e organizzato da tre giovani fotografi siciliani, Teresa Bellina, Melissa Carnemolla e Simone Sapienza. “Gazebook” ha avuto il supporto anche di un comitato scientifico composto da Lina Pallotta (fotografa e docente), Maurizio Garofalo (art director), Chiara Oggioni Tiepolo (curatore e direttore artistico ‘Foiano Fotografia’) e Colin Pantall (fotografo, critico e docente). L’evento è stato patrocinato dal Comune di Santa Croce Camerina e realizzato grazie al sostegno di Cora Banche, Gruppo Intesa San Paolo, Passalacqua Spedizioni, Pol. Virtus Eirene, Raskaran Residence Punta Secca, Dimartino Studio Tecnico, Gerratana s.r.l., MiArtè, Falegnameria Pietro Rapisarda, i Mercanti del Mondo, Conad Sallemi, Caffè Italia, Quam, Torre Scalambri, Centro Servizi Culturali Ragusa, Prima Classe, Stuzzicadenti Street Food, Lattone e molti altri.