Il 15 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata ONU 2015 del Ricordo delle Vittime della Strada (WDR), promossa dalla FEVR (Federazione Europea delle Vittime della Strada). A livello globale, il tema scelto per quest’anno è: “È tempo di ricordare. Dire NO al crimine stradale”.
In coerenza con questo tema, ho focalizzato l’attenzione sugli utenti deboli della strada, come i pedoni, vittime della guida distratta (in particolare l’uso improprio del cellulare) e del crimine stradale.
In questa prospettiva di sensibilizzazione è auspicabile che si facciano varie iniziative, come la campagna “I segni di una guida distratta”, che prevede diverse iniziative e attività promosse sul territorio. Ricordiamo che oggi non uccidere significa anche… osservare le norme del codice della strada e riconoscere le proprie responsabilità; ma soprattutto non dimenticare, perché la memoria sia monito.
Oggi saranno celebrate in tutta Italia Sante Messe non solo in suffragio delle vittime, ma anche perché si preghi e si rifletta per porre fine a questa moderna barbarie, che ogni anno conta 8.000 morti, in maggioranza giovani, 20.000 disabili gravi e più di 300.000 feriti. L’Associazione FEVR invita tutti, autorità e cittadini, a partecipare ed a rafforzare nei comportamenti l’impegno per la difesa dei valori, e distribuirà volantini per sollecitare la riflessione.
Personalmente spero nella collaborazione dei mezzi di comunicazione, per trasformare questo appello in una campagna di sensibilizzazione sociale e promuovere ovunque, un dibattito per riproporre i diritti delle vittime e dei loro familiari, ancora oggi negati, e le responsabilità delle istituzioni nell’insicurezza stradale. Una Giornata che sia ricordo e monito: non si può scommettere a favore della vita se si dimentica il peso del suo sacrificio e nel contempo si sottovalutano le responsabilità di chi la distrugge. Riconoscerle, dando anche ad esse una valenza sociale, è già un deterrente contro la strage stradale.
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