LA GRANDE TRUFFA

“È un bene che il popolo  non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina”. ( Henry Ford, 1863-1947)

Ci sono tante domande a cui ognuno di noi non riesce a dare una risposta. Perché siamo schiavi del capitale, e perché col passare del tempo esso è entrato a far parte delle nostre vite.

La società di oggi è composta da una serie di sistemi, fra questi c’è il cosiddetto sistema monetario, che anche in periodi di grave crisi economica è sempre riuscito a sopravvivere.

 Non vi siete mai chiesti che cosa sia il denaro, come si fa a creare il denaro, che cos’e il debito pubblico e chi sono i creditori di esso, il “gergo” economico e gli incomprensibili grafici, sigle e percentuali son un ottimo deterrente al suo studio, tutte queste cose che vi ho elencato fanno tutti parte di una maschera, per nascondere uno dei meccanismi socialmente più paralizzanti della storia che l’umanità abbia mai introdotto.

Inizialmente il sistema monetario nacque per semplificare gli scambi commerciali, e le monete venivano coniate dal re di turno, poi nacquero le prime banche che svolgevano solo attività di deposito monetario, al momento del deposito della somma in banca veniva rilasciata una ricevuta che attestava il diritto del proprietario alla riconsegna della somma alla sua presentazione del titolo in banca.

Per qualche anno questo sistema funzionò e riuscì a portare benessere ai cittadini e ai commercianti.

Le monete avevano un valore convertibile in oro, ad una determinata quantità di monete corrispondeva una quantità determinata di oro. Prendiamo ad esempio  la banconota più famosa, il dollaro che  fino al 1933 era convertibile e sulla stessa era riportato  “convertibile in oro”.

Dopo la guerra gli americani hanno  stampato 90 miliardi di dollari senza  la copertura in oro, questi 90 miliardi tutt’ora rappresentano una parte del debito.

Dal 1981 la Banca d’Italia non è più sotto il controllo del governo, di conseguenza non è più una banca pubblica, bensì un istituto di diritto pubblico, cioè di proprietà delle banche che operano nel paese es. UniCredit, Banca Carige e Monte dei Paschi, e come se non bastasse la Banca d’Italia è proprietaria del 14 % della BCE.

Accade che se il governo italiano ha bisogno  di moneta, non potendo creare direttamente le banconote crea dei pezzi di carta chiamati titoli del debito pubblico, per un valore ad esempio di 10 miliardi di euro, la Banca d’Italia per mezzo di intermediari da lei autorizzati fa acquistare i titoli emessi dallo Stato, in che modo?

Emettendo nuove banconote per lo stesso importo pari a 10 miliardi di euro,che vengono  ridistribuite nei conti correnti dei partecipanti all’asta,la nuova emissione di banconote aggiungono  10 miliardi di euro alla base monetaria.

La gestione dei titoli del debito pubblico è assegnata alla Banca d’Italia per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Quello che è avvenuto in realtà è un vero e proprio scambio fra uno Stato e una Banca gestita da privati, i titoli del debito pubblico sono stati scambiati con nuovo denaro emesso dalla Banca d’Italia per conto della BCE, per quanto assurdo se questo processo non avesse luogo, di fatto non ci sarebbe moneta in circolazione.

Naturalmente questo scambio oggi avviene elettronicamente, senza emissione di carta moneta, infatti si stima che solo il 10% del denaro sia costituito da moneta fisica, il restante 90% esiste solo negli archivi informatici, i titoli del Tesoro sono per loro natura strumenti di debito, come le cambiali, quindi la Banca d’Italia in realtà presta dei soldi allo Stato Italiano, utilizzando come garanzia solo la promessa di restituzione di quel denaro, di conseguenza il denaro è stato creato dal nulla, in verità il governo è solo un garante, in realtà questo debito ricade sullo Stato, sul popolo, e viene chiamato debito pubblico.

Il paradosso è che il  creditore originario la Banca d’Italia,viene gestita da privati, forse verrà più facile intenderlo  dopo un esempio.

Ipotizziamo che 10 miliardi di euro vengono  depositati nel conto di una banca commerciale, di questi 10 miliardi, un miliardo viene depositato come riserva obbligatoria, i restanti nove sono in eccesso e vengono usati per concedere nuovi prestiti. Quando viene concesso un prestito, la banca accetta la promessa che il prestito venga ripagato, in cambio avviene la concessione del credito.

Ora, avendo capito come viene creata la moneta, una domanda dovrebbe venirci spontanea, cosa dà il valore alla moneta?

 la risposta è la moneta già esistente, più monete vengono create, più aumenta la domanda di beni e servizi, e di conseguenza aumenta il costo di quei determinati beni e servizi, questo processo viene chiamato inflazione.

L’inflazione è praticamente una tassa collettiva nascosta, attraverso la creazione di nuova moneta si riuscirà sempre a diminuire il potere d’acquisto della moneta e quindi a creare nuova inflazione.

Dal 1999 ad ora il potere d’acquisto dell’euro è diminuito del 50 % e l’inflazione ha avuto in media un  tasso annuo dell’8%, le banche non curanti del fenomeno  continuano a battere moneta conseguentemente  la moneta si deprezza e l’inflazione aumenta.

Nel nostro sistema monetario il denaro e il debito sono la stessa cosa, il denaro è il debito, se tutti domani mattina andassimo a versare nelle casse dello stato tutti i nostri soldi non ci sarebbe più un euro in circolazione,ma il debito pubblico non si estinguerebbe  perché al prestito vanno applicati gli interessi, non c’è soluzione al problema, ormai siamo tutti schiavi di questo sistema.

 

Articolo redatto da Marco Pantaleo

Docente referente: prof.ssa Teresa Titone