Arriverà nel cuore della notte a Pozzallo, tra le 2 e le 4, la nave Mare Jonio, unica nave che batte bandiera italiana, e che opera soccorso in mare con Mediterranea Saving Humans. Ha a bordo 65 persone, tra loro anche 5 minori non accompagnati. Erano partiti da Tripoli ed erano a bordo di una imbarcazione di vetroresina, sovraccarica e in precarie condizioni di navigabilità. Si tratta della terza operazione di salvataggio della missione 18 della nave, partita la notte del 23 agosto da Trapani. La prima operazione è consistita nel dare assistenza a una imbarcazione con 67 persone (tra queste anche 16 donne e 15 bambini) segnalate dall’aereo Colibrì. La Mare Jonio ha messo in sicurezza le persone, distribuendo anche i giubbotti di salvataggio e monitorando la situazione finchè non è arrivata la motovedetta della Guardia costiera, la Cp 311 che ha trasferito i migranti a Lampedusa. Ripresa la navigazione, la Mare Jonio a 35/40 miglia a sud di Lampedusa ha effettuato il salvataggio, nella notte, di 50 persone (etiopi e sudanesi) su un gommone in condizioni disperate; tubolari sgonfi e l’acqua che iniziava ad imbarcarsi. Quarantatrè i minori, tutti etiopi. Erano in mare da 4 giorni, sfiniti e disidratati, partiti dalla città libica di Abu Kammash. Accolti a bordo sono stati ripresi dalla Cp 327 che li ha trasferiti a Lampedusa. È per questo salvataggio che era scattato e poi annullato il primo preallerta sbarco a Pozzallo. Ancora verso sud l’ultimo salvataggio, delle 65 persone che la Mare Jonio sta ora trasferendo a Pozzallo. Erano partite da Tripoli e viaggiavano su una imbarcazione di vetroresina. Il capomissione a bordo è Beppe Caccia. Tutti gli interventi sarebbero stati effettuati in zona Sar maltese senza alcuna assistenza dalle autorità maltesi, ma con il coordinamento del centro di coordinamento dei soccorsi in mare di Roma.