Le sedicenti “difficoltà” riscontrate dal Sindaco della città di Vittoria in queste settimane, che avrebbero dovuto giustificare tempi tanto lunghi quanto insoliti per chi vive responsabilmente il proprio ruolo amministrativo, hanno, invece, portato alla rappresentazione di una giunta che tanto ricorda gli albori della prima giunta del Governatore Crocetta (la peggiore che la Sicilia abbia avuto e giunta la quale, tuttavia, non ebbe fortuna nonostante nomi certamente autorevoli). Quella presentata ieri è stata l’ennesima occasione per il primo cittadino per inscenare l’ormai consueto e ripetitivo teatrino della sua “buona amministrazione”. Peccato che lo stesso si sia reso conto troppo tardi, nonostante lo gridassimo da anni, di quanto inefficiente e inadeguata fosse la sua azione di governo.
Quella presentata ieri è, in parte uno specchietto per le allodole, allo stesso modo lo è stata la carta di Pisa (ripetutamente violata) ed il continuo ricorso alla tanto declamata trasparenza nell’azione amministrativa, tanto importante da non essere più tra le deleghe di competenza di alcun assessore, e dall’altra un richiamo al sistema con nomi che continuano a rappresentare il tanto amato conflitto di interessi, vivo più che mai, all’interno del club Nicosia. Non si conoscono né i programmi di questo fantomatico rilancio amministrativo e né l’impegno che figure stabilmente fuori sede potranno dare all’azione di governo. Bonetta e Di Modica, figure certamente di rilievo, che apporto potranno dare a Vittoria dati i lori impegni lavorativi in altra sede? Non è dato saperlo. Ancor di più, ci sarebbe da chiedersi con quali risorse economiche si vorrà dare la possibilità ai vari Bonetta e Di Modica di mettere in campo le loro idee? Quesiti ai quali ieri pomeriggio non si è data risposta. Solo l’ennesima ed inutile fitta coltre di fumo da addensare dinanzi agli sguardi dei vittoriesi. Una giunta nuova di zecca. Ma di cosa stiamo parlando? Ancora una volta del nulla. Il nulla assoluto.
Oltre ai nomi di figure tecniche, carnet completato dall’imprenditrice Lisa Pisani, il festival dell’usato garantito. Enzo Cilia, Francesco Cannizzo e Filippo Cavallo. Il primo, al quale è toccata la delega all’urbanistica, rappresenta una curiosa certezza. I vittoriesi ricorderanno come proprio Cilia votò insieme a noi la variante allo schema di massima al Prg. Cosa farà adesso nelle vesti di amministratori. Arretrerà il passo e si allineerà a Nicosia o smentirà lo stesso, portando avanti la linea che ha portato nei mesi scorsi la rottura tra Sel e Pd? Riguardo a Cannizzo, (bocciato dall’elettorato, ma premiato dal Sindaco della Città) la peggior scelta possibile, c’è molto da dire e lo faremo nell’imminente futuro ma una cosa è certa, tolto Dezio, è lui a rappresentare l’emblema del conflitto di interessi. Consulente alle politiche sociali ieri ed assessore oggi, con stretti familiari nel consiglio di amministrazione di cooperative sociali (da lui stesso in passato amministrate) che prestano servizio per l’amministrazione comunale. A Vittoria, non si lascia. Si raddoppia.
Senza dimenticare l’ennesima umiliazione per Scoglitti che è rimasta senza rappresentanza alcuna. Alla faccia delle rassicurazioni dello stesso Sindaco che ha sempre definito Scoglitti “una risorsa per il nostro territorio” e che di fatto è stata sfruttata dal Pd e dal Sindaco Nicosia solo per raccogliere voti, Scoglitti sedotta e abbandonata.
Unica nota positiva la nomina all’EMAIA di due Commissari come Sulsenti e Basile che avranno l’arduo lavoro di rimettere in piedi e risanare un’azienda distrutta e ridotta sull’orlo del baratro dagli uomini del Sindaco e del PD.
Questa è la “nuova” giunta che Nicosia ha pensato per concludere in bellezza il decennale del fallimento, che lo ha visto nella triplice veste di regista – attore – protagonista”. Il conto, salatissimo, ancora una volta lo lascia alla città. Non serviva una nuova giunta, occorre un nuovo sindaco.