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La pandemia non ferma l’attività della sartoria sociale Proxima Ragusa. Le ospiti vittime di tratta attrezzate al meglio per continuare a operare

“Nonostante la pandemia, nonostante le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, ci siamo organizzati al meglio e, con le nostre ospiti, vittime di tratta, prosegue il percorso della sartoria sociale Proxima Ragusa che tante soddisfazioni ci ha regalato in passato così come continua a darcene ancora adesso”.

E’ Letizia Blandino, responsabile della sartoria, ad affermarlo spiegando, in maniera sintetica, come nasce un prodotto artigianale. “Intanto – afferma – devo mettere in rilievo la grande disponibilità delle ragazze che fanno parte del nostro programma di protezione e che si sono calate benissimo nell’idea progettuale che avevamo e che abbiamo sviluppato nel corso degli anni.

Poi, in ogni realizzazione, mettiamo tanta dedizione, attenzione e passione ed è per questo che finiamo quasi per innamorarci delle nostre creazioni. Tra queste anche shoppers, bomboniere, fiori in stoffa e altri manufatti simili”. Le fasi che precedono la realizzazione di oggetti simbolici come le “Shoppers” sono quelle che caratterizzano in positivo l’attività lavorativa portata avanti.

“Dal taglio, alla misurazione, al cucito, per non parlare del confezionamento finale – sottolinea il coordinatore della sartoria sociale e degli orti sociali Proxima Ragusa, Marcello Firrincieli – sono tutti aspetti che ci danno il senso di un grande lavoro di squadra come quello che portiamo avanti con la massima dedizione e la piena consapevolezza delle nostre competenze e professionalità”.