LA PESCA SUBACQUEA UNA VERA PASSIONE

Già da qualche anno è nata in me una passione particolare: quella per le immersioni in mare. Ogni volta che ci si immerge sembra che non si  potrebbe restare sott’acqua più di qualche minuto, ma quando si inizia a esplorare il fondale si è spinti a scendere sempre di più per scoprire cosa ci potrebbe essere sotto le rocce enormi, dentro qualche grotta, dentro le masse d’alghe che fluttuando, coprono la superficie, per cui alla fine  si rimane immersi pure per ore. Questo sport/hobby, non solo  rilassa e dà soddisfazioni, ma a volte, dà anche delle delusioni. L’adrenalina che si prova quando si riesce a prendere qualche bel pesce, o qualche altro “frutto”che il mare ci offre è indescrivibile. Capita ,tuttavia, di vedere tratti di fondale che sono stati distrutti a causa di una pesca effettuata in modo sconsiderato, che ha arrecato danni alle creature marine, spazzando via rocce e alghe. L’incuria dell’uomo si evidenzia anche nell’inquinamento dei fondali. Molte volte, infatti, tra le rocce si trovano bottiglie, vetro, plastica, sacchetti di nylon, tubi, sostanze che impiegano decine di anni per degradarsi. Ma l’inquinamento si è sviluppato anche a causa delle barche a motore, le grandi petroliere, le navi da crociera, alimentate a benzina o diesel. Non di rado, soprattutto durante l’estate, si possono vedere sulla superficie del mare delle chiazze oleose che arrivano fino alla spiaggia, accompagnate da rifiuti di ogni genere.  La mia passione è nata per caso, ascoltando mio cugino, anche lui amante del mare: ho visto con quanto entusiasmo raccontava di aver preso due polpi enormi, allora anche io ho voluto provare questa esperienza. Da quel giorno tutti i miei risparmi, tutti i soldi che ho ricavato facendo qualche lavoretto li ho messi da parte per comprarmi l’attrezzatura da sub. Il primo giorno che sono andato al mare  per immergermi mi sembrava di essere ritornato come un bambino che si emoziona per qualche cosa che per gli altri non ha importanza ,ma per lui rappresenta una cosa fantastica. Andando a pesca ho notato delle tane che non erano più abitate, perché molti giovani, pur di prendere un polpo, utilizzano sostanze come il solfato di rame che danno fastidio agli animali, che non possono più rifugiarsi in quella tana.

La tecnica di pesca che adopero richiede tanti anni di pratica ed è rispettosa dell’habitat marino perchè richiede una selezione delle prede, cosa che non accade, invece, con altri sistemi di pesca : con la rete o a strascico dove rimangono impigliati anche pesci di piccola dimensione.

 

Sergio Lombardo

Classe IV^AG