“Come si dice dalle nostre parti, la gatta frettolosa ha fatto i figli ciechi. E siccome i proverbi sono frutto della saggezza popolare, non poteva sfuggire a tale assunto neppure la Giunta Piccitto. Che ha proceduto a mille in piena estate per istituire una pista ciclabile a Marina di Ragusa generatrice di polemiche e discussioni a bizzeffe. Mentre ora volete sapere che fine ha fatto?”. La denuncia arriva dal consigliere comunale Angelo Laporta che ieri ha realizzato un report fotografico su ciò che è rimasto della pista in questione. “Oggi, nei primi giorni di ottobre – continua Laporta – della fantomatica pista ciclabile rimane soltanto disordine, sporcizia, degrado per non parlare del pericolo con cui fanno i conti gli automobilisti che non sanno quello che c’era e che all’improvviso, soprattutto in periodo notturno, si ritrovano a ridosso dei paletti che delimitano le corsie mettendo a rischio la loro incolumità. Per non parlare poi della segnaletica verticale abbandonata a se stessa. Ma perché non hanno utilizzato la stessa fretta avuta in estate per far ritornare, ora che l’autunno ormai è iniziato, la situazione com’era prima eliminando ogni pericolo? Voglio ricordare che l’amministrazione grillina ha stravolto il sistema di viabilità esistente a Marina e creato pericoli per la pubblica incolumità visto e considerato che si sono verificati numerosi incidenti. Con quali benefici, è ancora tutto da scoprire. La pista, in pieno autunno, continua ad essere lì, come se nulla fosse, sino a diventare la potenziale causa di tutta una serie di sinistri stradali. Auto, pedoni, bici: tutti si sentono autorizzati a scorrazzare a destra e a manca. C’è solo da sperare che non accada qualcosa di serio. Ecco perché chiediamo a Piccitto e soci di attivarsi per fare ritornare tutto com’era prima ed eliminare questa situazione che in effetti continua a procurare numerosi disagi. Pista ciclabile, dunque, da rimuovere e ripristinare lo status quo. E per il prossimo anno, ci si pensi in tempo. Con un minimo di accuratezza in più”.