LA POLIZIA DI STATO ARRESTA GIOVANE SCAFISTA DEL GAMBIA DI 20 ANNI

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Servizio Centrale Operativo – ha eseguito il fermo di BAH Fallo, nato nato a Bakau (Gambia) il 04.02.1994, in quanto responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

Il fermato si è reso responsabile di aver procurato l’ingresso in Italia complessivamente di 87 migranti eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedeva i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti dal centro africa.

 

I FATTI

 

Alle ore 10.16 del 03.08.2014 la nave “H.ISMAIL KAPTANOGLU” battente bandiera maltese riceveva dalla MRCC di Roma notizia di portarsi in soccorso ed assistenza di un natante in difficoltà antistante le acque libiche.  Alle ore 14.00 veniva avvicinata  l’imbarcazione in difficoltà ed iniziavano subito le operazioni di trasbordo dei clandestini con il recupero di complessivi  87 migranti di varie nazionalità.

Alle ore 16.50 del 04.08.2014 i  predetti venivano trasferiti presso il porto di Pozzallo (RG)  ed ospitati presso il CPSA ivi esistente.  

 

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.

Completate le fasi di assistenza e identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura, i migranti venivano ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).

In queste ore l’attività della Questura di Ragusa è frenetica, bisogna correre contro il tempo, bisogna trasferire tutti in altri centri così da creare spazio per 1.000 persone che arriveranno domani mattina alle ore 08.00. Tra gli arrivi oltre 200n bambini molti dei quali neonati.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

Stamani stati trasferiti 300 migranti verso altri centri a bordo e tuttora sono ion corso altri trasferimenti avendo appena adesso appreso la notizia del numeroso arrivo di domani mattina.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), lavorano senza sosta. Erano terminate poche ore prima le indagini che avevano portato all’arresto di 1 scafista del Senegal, ma gli investigatori si mettevano comunque subito all’opera per individuare gli scafisti della nuova imbarcazione soccorsa.

Anche in questa occasione lo scafista è stato incastrato dalle testimonianze dei migranti che viaggiavano a bordo con lui.

Diverse sono le ore da impiegare per trovare i testimoni, bisogna immaginare che su quasi 100 migranti pochissimi sono quelli disposti a parlare per paura di ritorsioni. Inoltre per le diverse culture dei paesi di origine, la Polizia viene vista sempre con molta diffidenza da parte dei migranti quindi, ruolo fondamentale lo giocano gli interpreti della Squadra Mobile che provengono dagli stessi paesi di origine ed hanno la possibilità di far comprendere ai connazionali di potersi fidare della Polizia di Stato.

Vinto il silenzio, il più era fatto bisognava solo trovare chi era in posizione tale da vedere bene in faccia lo scafista così da assicurare alla giustizia l’ennesimo responsabile di questo esodo, diventato per molti solo un affare economico.

La professionalità degli uomini della Polizia di Stato ha permesso di individuare anche questa volta l’autore di questo traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso tutti libici con il concorso dello scafista senegalese.

Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato 900 dollari a passeggero per un totale di quasi 80.000 dollari.

 

 

LE TESTIMONIANZE

 

La testimonianza:

“Premetto di essere cittadino del Sudan e provengo dalla Provincia del Darfur  dove vivevo con mia moglie. Sono partito dal Sudan nell’anno 2012 a bordo di autovettura  e mi sono recato in Libia con l’intento di raggiungere l’Europa e in particolare raggiungere la Norvegia. Il viaggio è durato all’incirca un mese e una volta arrivato in Libia, e precisamente nella città di Tripoli, ho effettuato lavori saltuari per guadagnare del denaro. Sono rimasto in Libia all’incirca due anni. In questa cittadina ho sentito parlare di un uomo appartenente ad una organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia, tramite un procacciatore di clandestini ho contattato l’uomo dell’organizzazione criminale telefonicamente e questi ci ha riferito che poteva aiutarci a raggiungere l’Italia. Preciso che io ed  un altro mio connazionale abbiamo successivamente incontrato l’uomo in una fattoria nelle vicinanze di *******. L’uomo ci ha chiesto 1.500 Dollari USA che ho dovuto  corrispondere appena arrivati alla succitata fattoria. Una volta entrati all’interno della fattoria abbiamo visto altre persone che erano in attesa di partire per l’Italia.

Il viaggio ha avuto inizio il 2.08.2014 e cioè la sera stessa in cui io ho incontrato l’uomo alla fattoria. In effetti io sono arrivato alle 20.30 circa e alle successive 1.30 circa della notte siamo partiti unitamente ad altre persone caricati a bordo di alcuni camion coperti da telone.

Eravamo circa 90 persone su quei camion, abbiamo viaggiato circa un’ora e trenta e siamo arrivati su una spiaggia, dove siamo saliti a bordo di un gommone che si trovava sulla spiaggia e che abbiamo dovuto spingere in acqua, aiutati da tre cittadini libici che però una volta che la barca era in acqua si sono allontanati. Una volta saliti sull’imbarcazione abbiamo navigato per circa 12 ore quando il conducente dell’imbarcazione ci ha detto che si era perso e non sapeva dove si trovavasse. Poco dopo siamo stati soccorsi da una nave. Le tre persone libiche che ci hanno aiutato a mettere in mare la barca erano armati di pistola”.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dagli investigatori durate 18 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato lo scafista che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 

Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 91 scafisti dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.

La Squadra Mobile ed il Servizio Centrale Operativo hanno già organizzato due team Polizia di Stato per raggiungere il prima possibile il pattugliatore della Guardia Costiera atteso domani mattina con 1.000 migranti che fanno parte di due eventi di soccorso effettuati in mare aperto.

Salire a bordo il prima possibile ed iniziare le indagini è molte volte decisivo.

Continui i contatti tra Guardia Costiera e Polizia di Stato per uno scambio informativo che possa permettere di pianificare l’intervento di Polizia Giudiziaria e di Ordine e Sicurezza Pubblica.