LA POLIZIA DI STATO REALIZZA, GRAZIE AL CLUB SERVICE SOROPTIMIST, IL PROGETTO “UNA STANZA TUTTA PER SE”

La Polizia di Stato insieme al Club Service Soroptimist di Ragusa e Vittoria, ha realizzato il progetto nazionale “una stanza tutta per se” al fine di ricevere le donne vittime di violenza, in un ambiente più confortevole, studiato appositamente da psicologi specializzati in questo settore.

A distanza di poco più di un anno dalla realizzazione della stanza per l’audizione protette dei minori vittime di reato o testimoni di fatti delittuosi, la Questura di Ragusa diretta dal Dott. Giuseppe Gammino, si pregia di aver ristrutturato una stanza al fine di ricevere le donne vittime di violenza in un ambiente più confortevole.

L’anno scorso il Soroptimist, Ikea ed il Centrocopigrafico di Ragusa, insieme alla Polizia di Stato, con l’avallo della Procura della Repubblica e del Tribunale di Ragusa, avevano contribuito a realizzare una stanza all’avanguardia per l’audizione dei minori vittime di reato, con la promessa di realizzare nel più breve tempo possibile un ambiente per le donne vittime di abusi.

In pochi mesi, il Presidente del Club Service Avv. Rita Scrofani e le socie, hanno avuto la possibilità di contribuire alla realizzazione del nuovo spazio dedicato alle donne vittime di violenza, realizzando a Ragusa, presso gli uffici della Squadra Mobile, il progetto nazionale del Soroptimist “una stanza tutta per se”.

Adesso, le fasce vulnerabili vittime di reato o testimoni di eventi delittuosi, avranno a disposizione, presso la Squadra Mobile, ambienti studiati da psicologi all’uopo interessati, al fine di evitare una vittimizzazione secondaria.

L’obiettivo dell’anno scorso e quello di quest’anno, era quello di realizzare una stanza ad hoc per le audizioni protette, al fine di mettere a proprio agio il bambino o la donna vittima di violenze.

Studi approfonditi in materia di ascolto delle vittime di reato, hanno permesso di individuare, tra gli elementi di vittimizzazione secondaria, quello degli uffici poco accoglienti e “freddi”. Un ufficio poco confortevole, fa sentire le vittime come un numero, un fascicolo con su scritto il loro nominativo e non come persone.

Un ambiente creato su misura per le vittime, induce ad avere un atteggiamento assertivo e collaborativo riducendo ulteriori traumi e permettendo agli investigatori di individuare gli autori del reato.

Per le vittime, dover raccontare quanto vissuto è un nuovo trauma, tanto che viene chiamata vittimizzazione secondaria. Un ambiente confortevole non escluderà un nuovo dolore nel raccontare quanto accaduto ma di sicuro renderà il tutto meno traumatico.

La stanze realizzate dalla Polizia di Stato permetteranno agli investigatori di far subire meno traumi ai piccoli e alle donne che saranno ospitati dalla Squadra Mobile e dall’Ufficio Minori.

L’elemento che distingue questi progetti da altri di elevato valore realizzati dalla Polizia di Stato e dal Soroptimist in tutta Italia, si identifica nella possibilità di mutare la stanza in base alle esigenze operative.

Le stanze sono dotate di sofisticati impianti per la videoregistrazione dei colloqui così come spesso richiesto ed autorizzato dall’Autorità Giudiziaria. Sono dotate di impianti audio che permettono di far dialogare lo psicologo con i magistrati e gli investigatori presenti nella stanza adiacente dove è anche installato un monitor per la visione delle immagini ed altri sistemi di ascolto delle conversazioni.

Negli uffici della Polizia di Stato ogni anno vengono denunciati centinaia di reati di cui le donne spesso sono le vittime. Grazie al lavoro degli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa ed in particolare alle poliziotte specializzate in materia di reati contro la persona, nel 2016 sono stati individuati e denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa quasi 100 uomini. Sono tutti responsabili di reati ai danni donne ed i più ricorrenti sono: lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia, stalking.

Stasera alle 18.00, accolti dal Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sono intervenuti il Vescovo Mons. Cuttitta Carmelo, il Prefetto Librizzi Maria Carmela, il Procuratore della Repubblica Carmelo Petralia ed il Sost. Procuratore Monica Monego responsabile dell’area reati contro la persona e fasce vulnerabili e le più alte cariche istituzionali della Città. Il Vescovo ha benedetto la stanza appena realizzata, augurandosi che le vittime accolte dalla Polizia di Stato possano trovare rifugio affidandosi agli investigatori della Squadra Mobile che li aiuteranno a trovare serenità applicando la legge nei confronti di chi approfitta di loro.

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