LA PROVINCIA HA PUNTATO SUL COMMISSARIO MONTALBANO PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

Il commissario Montalbano si conferma il primo testimonial per la provincia di Ragusa. E’ stata una precisa scelta di comunicazione della Provincia di Ragusa di puntare sulla figura vincente del commissario di Camilleri soprattutto ora che ripartiranno gli ultimi episodi in Tv e alla prova dei fatti la strategia ha fatto centro. Se a questo si aggiunge la presenza della copia in acciaio del “toro” di Arturo Di Modica nello stand della Provincia di Ragusa, preso d’assalto nei due giorni finali quando la Bit apre i cancelli al pubblico e non solo agli operatori turistici, allora il quadro è completo. Così Ragusa ha mostrato che si può attrarre turismo grazie ai luoghi di Montalbano che hanno un effetto mediatico dirompente e alle capacità artistiche di un scultore global come Arturo Di Modica.

Le note positive della Bit non arrivano solo da queste due motivi di richiamo. C’è dell’altro. Il sistema Ragusa complessivamente alla Bit di Milano ha funzionato. Chiamato a coprire l’assenza della regione siciliana che per volontà del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha snobbato la Borsa del turismo internazionale, il territorio ibleo ha fatto egregiamente la sua parte mettendo in campo innanzitutto l’unità del territorio con una proposta unica senza così diversificare e frammentare l’offerta turistica. La scelta di presentarsi uniti in un unico stand si è rivelata anche quest’anno una scelta azzeccata perché in un mercato sempre più globale appare utile ed opportuno andare insieme. La soddisfazione maggiore per il vicepresidente della Provincia Girolamo Carpentieri che ha coordinato la missione alla Bit di Ragusa di Provincia, Camera di Commercio e Comuni iblei è stata appunto la partecipazione corale degli enti pubblici della provincia di Ragusa.

“L’esperienza maturata alla Bit è sicuramente da ripetere ed esportare – dice Carpentieri – perché ho visto tutto il territorio interessato a partecipare ad una manifestazione turistica di livello internazionale senza alcuna divisione ma puntando su un circuito virtuoso che risulta vincente. Su quest’esperienza maturata alla Bit dobbiamo costruire ora nuovi percorsi e nuove intese per altre iniziative che sono sicuro troveranno il conforto di tutti, così come è successo alla Bit di Milano”.

 

 

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