“E’ ormai un dato di fatto che il sud-est della Sicilia è un set ideale per la realizzazione di serie tv di successo, ma la fiction che ormai da anni va avanti sulla realizzazione dell’autostrada tra Catania e Ragusa è davvero squallida. Una pessima figura mondiale ed un grave danno per una fascia della nostra isola che potrebbe essere ancor più produttiva e trainante per l’economia non solo siciliana.” Va giù duro il segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, su uno dei temi più caldi dell’ennesima estate passata senza l’avvio dell’agognato cantiere. “Quello che sta accadendo è senza ombra di dubbio il prodotto per eccellenza della politica dell’incertezza, del vorrei ma non so e, talvolta anche dei no, che si è accentuata negli ultimi mesi con la sciagurata gestione politica del Ministero delle infrastrutture.
Ed ora, quasi beffarda, ci si mette di mezzo anche una crisi di governo, che non sappiamo quando durerà ed a cosa porterà, proprio nel momento in cui probabilmente si sarebbe finalmente trovata la quadra dopo lo stanziamento delle somme da parte del Cipe. E possiamo comprendere la rabbia dei sindaci dei territori che collegano i due capoluoghi di area vasta, sempre più penalizzati da un estenuante tira e molla, ed ovviamente sposiamo appieno l’ira dei lavoratori che sono costretti nel 2019 a viaggiare su un’arteria penosa e di quegli imprenditori che reclamano più modernità per far crescere economia e occupazione. Giunti a questo punto, l’unica persona a cui possiamo rivolgerci, per far valere le ragioni di questa parte di Sicilia, non può che essere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Su di lui, autorevole garante della nazione e dei diritti degli italiani, non ci resta che riporre la speranza di un’accelerazione prioritaria per la realizzazione di un’opera pubblica fondamentale anche in funzione del corridoio europeo, coincidente con la grande direttrice che da Berlino arriva fino alla Sicilia.
Ci auguriamo, dunque, che in queste calde giornate che purtroppo ancora una volta la nostra nazione dovrà vivere tra Parlamento e Quirinale, al pari del Tav la Catania – Ragusa possa trovare definitivamente la giusta dignità per non diventare più oggetto di propaganda elettorale.”