Venerdì è stata traslata l’insigne reliquia di San Giovanni Battista, conservata nel comune di Chiaramonte Gulfi (Rg), al comune marchigiano. Accompagnata da una rappresentanza della confraternità di San Giovanni Battista, con in testa il presidente Giovanni Nicosia, la reliquia, è stata accolta dalla comunità del comune di Rapagnano alla presenza del sindaco, Sen. Remigio Ceroni, insieme al suo vice, Avv. Mattei Giacomo, e con tutta la comunità che li attendeva dalla balconata sovrastante l’ingresso del paese stracolma di gente. Le sacre reliquie di Chiaramonte Gulfi sono state sottoposte alla ricognizione canonica e riposte nel loro reliquiario d’argento, opera dell’argentiere palermitano Benedetto Gelari. I chiaramontani sono partiti nel tardo pomeriggio di venerdì 9 maggio per essere presenti alla solenne processione del braccio di San Giovanni Battista che si ripete per tradizione ogni anno, la seconda domenica di maggio, quando la sacra reliquia, conservata gelosamente da secoli nella chiesa collegiata del comune marchigiano fa il suo giro lungo il paese. Ad attenderli c’era anche la banda musicale e le diverse confraternite del territorio con i loro vessilli. Il clou dei festeggiamenti si è avuto domenica quando, subito dopo la messa, si è dato vita ad una lunga e suggestiva processione con la presenza delle diverse confraternite provenienti dai comuni limitrofi, riconoscibile dai loro colori e dai vessilli, poste davanti alle due reliquie ad annunciare il loro arrivo. Quest’anno la presenza della confraternita di San Giovanni ha affiancato l’importante reliquia di Rapagnano con quella proveniente da Chiaramonte Gulfi, quest’ultima portata dal sacerdote don Giuseppe Riggio, delegato dal parroco del comune montano padre Giovanni Nobile. I due sacerdoti con le loro reliquie sono saliti su un insolito carro fiorito dove, dall’alto, era possibile vedere le due reliquie con i due sacerdoti. Una processione partecipata arricchita dalla presenza dei cittadini e dei due sindaci, infatti il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Ing. Vito Fornaro, ha accolto di buon grado l’idea di accompagnarli. Il tutto si è concluso con uno scambio di doni, nella piazza Siccone a suggellare questo legame affinché diventi indissolubile.