LA RISPOSTA DEL SINDACO SUSINO

Non si fa attendere la risposta del sindaco di Scicli, Franco Susino, dopo gli epiteti e gli attacchi lanciati nei giorni scorsi sulla stampa locale dal Movimento Cinque Stelle di Scicli, sulla proposta avanzata alla Commissione Elettorale Comunale di considerare la disoccupazione come un requisito fondamentale per la scelta dei futuri scrutatori. Oggi la normativa non indica criteri specifici e, quindi la Commissione elettorale del Comune di Scicli, composta da 3 consiglieri comunali (Scimonello-C. Caruso e Marino) oltre al Sindaco, hanno piena autonomia nella scelta dei nomi contenuti nell’albo. Purtuttavia, per ridurre il rischio di nomine “politiche” e per garantire un criterio generale che venga rispettato indipendentemente dalle amministrazioni al governo, il Comune di Scicli si è fornito di un metodo più trasparente ed equo per gestire la scelta degli scrutatori, basato sul sorteggio pubblico, proprio per garantire tutti gli iscritti nell’albo. “Ritengo di condividere – stigmatizza il sindaco Franco Susino – almeno per una volta, una proposta dei grillini orientata sulla scelta degli scrutatori ai cittadini disoccupati e studenti senza reddito. Per questioni organizzativi e di tempo -continua-  per questa tornata elettorale non è stato possibile, nonostante la volontà di indicare e dare precedenza a cittadini privi di reddito o in evidente stato di difficoltà economica. E’ bene precisare che la normativa che regola la scelta degli scrutatori offre grande discrezionalità nella formazione delle graduatorie tra i cittadini che hanno espresso la loro disponibilità a essere inseriti nell’apposito albo. Per dare immediatamente seguito alla richiesta di adozione come requisito ulteriore per la nomina degli strutatori, della condizione di disoccupazione, oltre a quelli previsti dalla legislazione vigente, il Comune di Scicli doveva pubblicare un avviso, in tempo utile, con il quale si invitavano gli iscritti negli albi degli scrutatori a produrre la certificazione dello stato di disoccupazione. Il Comune, inoltre, doveva effettuare i controlli sullo stato di disoccupazione incrociando i dati con quelli del  Centro per l’Impiego. Come a dire,  -termina Susino- il tempo non è stato galantuomo.”