“L’inasprimento del patto di stabilità già a partire dal 2012, varato con le manovre correttive e la relativa legge, rischia di minare seriamente gli equilibri finanziari del Comune di Vittoria”. Andrea La Rosa, consigliere comunale di Grande Sud, interviene sulla questione della stabilità del bilancio dell’ente dopo che la Corte dei Conti ha inserito palazzo Iacono nella black list dei Comuni poco virtuosi e dopo la decisione dell’Amministrazione comunale di deliberare una maggiorazione dell’addizionale all’accisa dell’energia elettrica nella misura di 18,50 euro per mille kwh per le abitazioni di residenza e di 20,40 kwh per le seconde case.
“Il sindaco Nicosia deve chiarire qual è la reale situazione finanziaria del Comune – ha detto – perché non vorremmo che lo sforamento del patto di stabilità finisca per essere pagato dai cittadini con un aumento delle addizionali comunali e delle tasse sui rifiuti”. Per La Rosa, “il calcolo dell’obiettivo programmatico del saldo finanziario segue una fase transitoria in cui si quantifica un livello sulla spesa corrente media degli anni 2006/2008 del 16% per il 2012 e del 15,8% per il 2013. L’importo ottenuto neutralizza il taglio dei trasferimenti erariali previsto dal disegno di legge 78/2010, pari a 2,5 miliardi di euro”.
Gli enti locali, insomma, si troveranno di fronte a dei vincoli precisi: la spesa corrente non potrà superare il livello medio degli ultimi 3 anni, non sarà possibile accendere mutui o avere altri prestiti, divieto di assunzione con contratti stabili o flessibili. Il cammino verso la virtuosità finanziaria per gli enti locali alla luce delle nuove manovre, secondo l’esponente di Grande Sud, sarà più difficile: “Dipenderà oltre che dal rispetto del patto anche dall’equilibrio di parte corrente, dall’autonomia finanziaria e dalla capacità di riscossione delle entrate correnti”. Allo scopo di raggiungere questi obiettivi, La Rosa chiede all’Amministrazione comunale dei provvedimenti precisi: “Innanzitutto il Comune deve avviare un piano in tempi celeri per vendere gli immobili di proprietà; in secondo luogo, occorre dare il via ad un processo di privatizzazione delle aziende controllate così come prevede la nuova legge finanziaria, per agevolare l’ingresso di capitali in grado di ripianare significativamente i debiti dell’ente. Terzo: serve attivare un’efficace lotta all’evasione fiscale locale”.