Conoscenza e democrazia alla base del rinnovamento e rigenerazione dei partiti. La prima è sempre più problematica, vedi la scarsa dialettica presente all’interno dei partiti, che languono in decisioni che provengono da Roma e non dalla base, la conoscenza, invece, è alla base della crescita della società, ma poco considerata dai governi, se non nelle parole, vedi i tagli alla cultura e al sociale, cui, in parte, provvede il Piano per il Sud con gli interventi dell’UE, che però necessitano di regioni efficienti e poco burocratiche, vedi la maggiore efficienza delle regioni del centro nord rispetto a quelle del sud.
La Sicilia finora ha rimandato i fondi indietro, e versa in un grande deficit finanziario, che problematizza anche l’intera nazione.
Il risanamento dell’economia, quindi, deve essere uno dei punti salienti di un programma e dell’attuazione di esso , se si vuole uscire dal grave problema. I tagli devono essere proposti ed attuati: questo è sempre difficile, in quanto tra il dire e il fare c’e un abisso, come dice il proverbio popolare.
I tagli, però, si auspica, vengano fatti anche alla politica: che i politici ne diano l’esempio alla popolazione, e questo sia a liv4llo nazionale, sia a livello regionale, perché i politici siano credibili. Finora sono i soliti noti a pagare in prima persona, e la gente ha rabbia.
Lo diciamo da mesi, ma è bene ribadirlo.
Si profilano di già i nomi dei presidenti alla Regione, e la gente comincia a scegliere, rendendosi conto che le parole non bastano a convincere : sono gli individui, le persone che attuano i programmi. Lì è la difficoltà, in quanto non si deve mai dimenticare ciò che i prescelti rappresentano hanno rappresentato per il territorio, la sua cultura, la sua storia.
Il territorio ibleo non potrà mai dimenticare il nefando intervento di Gianfranco Miccichè, che forse è un papabile per il centro destra, con l’intervento poco lungimirante su “Montalbano”, e l’importanza della trasmissione, che ha fatto conoscere il territorio in tutto il mondo.
Nella scelta vogliamo dire che bisogna considerare l’apertura, la cultura, lo spessore delle persona, che andranno a rappresentarci e a risolvere i veri problemi della Sicilia.